"Le parole del portavoce del premier ungherese Orbán, Zoltan Kovacs, su Ilaria Salis e sul padre Roberto sono irricevibili per diverse ragioni. La prima è che attacca a testa bassa un padre che difende la figlia e che ha fatto denunce circostanziate e precise dopo che per mesi il nostro governo aveva taciuto e non si era adoperato per la vicenda di Ilaria e, soprattutto, sulle condizioni a cui è sottoposta, in carcere e in tribunale. La seconda è che il modo in cui parla chiarisce definitivamente che il governo ungherese ha già scritto la sentenza su Ilaria ed ha deciso che è colpevole delle accuse che le vengono rivolte. Questo mentre siamo ancora all'alba del processo: in uno Stato di diritto vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Qui invece Orbán e i suoi trattano Ilaria Salis come se fosse già condannata, in barba non solo al diritto, ma anche alla presunta indipendenza della magistratura che sbandierano ai quattro venti". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.