Welfare

Assistenza sanitaria per i senza dimora: sì della Camera alla proposta del Pd

26/06/2024

COSTRUIAMO UNA SANITÀ PIÙ INCLUSIVA

 

Se un individuo risulta senza iscrizione all'anagrafe comunale perde il diritto fondamentale alla tutela della salute, venendo meno l'assistenza sanitaria, escluse le prestazioni di emergenza presso i pronto soccorso.

Stiamo parlando, tra gli altri, di padri di famiglia che si separano e finiscono a dormire in macchina, donne vittime di violenza che scappano di casa e vanno a vivere da amici, persone che perdono il lavoro e finiscono in strada e non hanno un tetto sopra la testa. Persone che perdono la possibilità di avere una dimora propria e che perdono conseguentemente anche la residenza. E questo, a legislazione vigente, comporta il venire meno di un pieno accesso al diritto alle cure perché senza residenza non si può accedere al medico di base (e ai Sert, a un consultorio, a un centro di salute mentale).

A fine 2022 l'ISTAT ha reso disponibili i dati su alcuni gruppi specifici di popolazione, tra cui le persone "senza tetto" e "senza fissa dimora".

Sono circa 96mila, dei quali circa 65mila uomini e 31mila donne; il 62 per cento di nazionalità italiana, con un'età media di quarant'anni, il 38 per cento cittadini stranieri, provenienti in oltre la metà dei casi dal continente africano. Le persone senza tetto e senza fissa dimora censite si concentrano per il 50 per cento in 6 comuni a più alta intensità: Roma (23%), Milano (9%), Napoli (7%), Torino (4,6%), Genova (3%) e Foggia (3,7%).

Per rimediare a questa ingiustizia e rendere il nostro sistema sanitario più inclusivo, il Partito democratico ha presentato una proposta di legge per garantire l’assistenza sanitaria anche ai senza dimora.

Il 25 giugno 2024, la Camera ha approvato all’unanimità la nostra proposta.

Il testo iniziale prevedeva, in realtà di assegnare a tutti i senza dimora un medico di famiglia. La maggioranza di centrodestra e il governo hanno sollevato un problema di costi aggiuntivi a carico del servizio sanitario nazionale e di esatta individuazione della platea dei beneficiari. L’accordo che è stato raggiunto, e che ha permesso l’approvazione all’unanimità della Camera, prevede di avviare una sperimentazione di due anni 2025 e 2026 per quanto riguarda le 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia) con uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro. Con questo compromesso si raggiunge oltre il 60 per cento delle persone senza dimora che attualmente sono prive dell’assistenza sanitaria territoriale.

Crediamo sia una grande conquista di civiltà e l'unanimità raggiunta alla Camera fa ben sperare per un rapido passaggio al Senato, auspicando una veloce approvazione definitiva.

Dignità e solidarietà fanno più forte una comunità.

Dal 1° gennaio 2025 finalmente le persone senza dimora potranno iscriversi nei registri delle ASL e accedere al medico di base. Avverrà dapprima in tutte le città metropolitane con l'aiuto e il coinvolgimento delle associazioni del Terzo settore, per poi ovviamente estendersi ovunque.

Decine di migliaia di persone da domani non solo avranno pieno diritto alle cure, ma finalmente sapranno che lo Stato non le ha abbandonate. Sia beninteso: non stiamo dando diritti, li stiamo restituendo.