• 08/07/2024

“Questo disegno di legge arriva in Aula dopo molti mesi dalla sua approvazione al Senato senza che ci sia stata la possibilità per la Camera di poterlo modificare per correggere le storture e i limiti che con i nostri emendamenti abbiamo provato a segnalare. Questa è una riforma  frettolosa, confusionaria, non adeguata rispetto agli obiettivi. Tra l'altro segnaliamo un fatto grave: il Ministero nei mesi scorsi ha inviato alle scuole una circolare per l'adesione ad una  sperimentazione quadriennale, nonostante il parere negativo con motivati rilievi e osservazioni pronunciati dal consiglio superiore della pubblica istruzione e una discussione parlamentare appena agli esordi. Un'accelerazione incomprensibile che ha spinto il MiM ad avviare una sorta di sperimentazione della sperimentazione senza aspettare che il confronto parlamentare potesse arricchire e migliorare quel disegno di legge". Lo dichiara a Montecitorio la deputata dem Irene Manzi, Capogruppo in Commissione Cultura, durante la discussione sul disegno di legge per l'istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale della Scuola.

"Sono solo 171 gli istituti che hanno aderito a questa sperimentazione, peraltro in regioni con progettualità già avanzate. Si tratta di un dato sconfortante che dimostra la mancanza di chiarezza degli obiettivi e dei contenuti portati avanti dal governo. Il governo ha avuto troppa fretta, una fretta immotivata. Senza una visione di sistema si rischia di soffocare la scuola. Noi riteniamo che il percorso parlamentare avrebbe dovuto consentire di introdurre elementi migliorativi come  la definizione di linee guida nazionali per l’attuazione della riforma così da creare un equilibrio con le regioni- già direttamente coinvolte, consentire un adeguamento dei curricola, trovare le risorse necessarie e garantire la formazione per il personale docente. Tutti elementi fondamentali per affrontare questo nuovo percorso sperimentale, in un dialogo proficuo ed efficace con il mondo della scuola", prosegue Manzi

"I rilievi pronunciati dal CSPI - conclude Manzi - e l'analisi delle sperimentazioni già realizzate avrebbero aiutato  una riflessione supplementare e un ampio dibattito parlamentare. Ma come sempre il Ministro Valditara ha deciso di procedere senza ascoltare nessuno  con il serio rischio di creare disparità tra le istituzioni scolastiche, impedire un serio ed efficace orientamento degli studenti e creare enormi problemi di gestione alle scuole. Il solito pasticcio".