Welfare
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LEGGE SCHLEIN: AUMENTARE LE RISORSE PER LA SANITÀ PUBBLICA FINO AL 7,5% DEL PIL
Sono mesi che denunciamo lo smantellamento della sanità pubblica da parte del governo Meloni.
Tagli, definanziamento, e in Parlamento hanno anche affossato la proposta di legge Schelin che prevede maggiori risorse per il Servizio sanitario nazionale. Ma la nostra battaglia non si ferma.
Nel nostro Paese la sanità pubblica versa in una situazione che possiamo definire drammatica: infinite liste d’attesa, affollamento dei pronto soccorsi, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure.
Siamo al collasso.
La “legge Schlein” propone di arrivare nel 2028 a un finanziamento della sanità pari 7,5% del Pil nazionale, adeguandoci così agli standard degli altri paesi europei,
La domanda dei servizi sanitari e sociosanitari è in crescita e non è soddisfatta da un’offerta pubblica drammaticamente sotto finanziata, con un SSN ancora non in grado di colmare il deficit dei costi sostenuti dalle Regioni durante la pandemia di COVID-19.
Se da un lato emerge l’esigenza di riorganizzare e innovare il SSN, dall’altro appare evidente che sono necessarie le giuste risorse finanziarie per attuare tale riforma e per garantire il miglioramento delle prestazioni e dell’efficienza.
Ad oggi oltre 4 milioni di persone non riescono più a curarsi perché le liste d’attesa sono troppo lunghe o perché non hanno i soldi per farlo.
L’autonomia differenziata, l’ultima ciliegina sulla torta, spaccherà ancora di più l'Italia, dando un colpo definitivo alla sanità pubblica per chi vuole curarsi al Sud.
La Fondazione GIMBE, nel 2022, colloca l’Italia al fanalino di coda dei Paesi europei. Parliamo di un gap di 810 euro pro capite, a persona, per il nostro Paese rispetto alla media europea e di 50 miliardi circa di ritardo, una cifra mostruosa.
Il nostro investimento pro capite sulla sanità è più basso rispetto alla Germania del 53 per cento; è più basso rispetto alla Francia del 42 per cento; rispetto al Regno Unito del 27,3 per cento.
Per questo abbiamo presentato la “legge Schlein” e continueremo a batterci affinché venga approvata.