Bocciato l’ordine del giorno del Pd che chiedeva al Governo di “intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che il Consorzio di Bonifica del Brenta si astenga dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e alla realizzazione dell’opera di sbarramento sul torrente Vanoi, in particolare dopo la diffida formale inviata lo scorso 12 luglio dalla Provincia Autonoma di Trento all’ente e il voto contrario unanime alla costruzione dello sbarramento da parte del Consiglio provinciale PAT”. Le deputate democratiche promotrici dell’iniziativa parlamentare, Rachele Scarpa e Sara Ferrari, contestano fortemente questo “ennesimo atto di arroganza nei confronti dei territori interessati dalla costruzione del bacino che, in ogni forma, stanno esprimendo la propria contrarietà: dalla diffida della PAT, che rivendica rispetto delle prerogative autonomistiche nella pianificazione territoriale, al parere contrario della Provincia di Belluno, passando per i voti, unanimemente contrari alla costruzione dell’opera, dei Consigli comunali dei vari comuni trentini e bellunesi coinvolti. Questa scelta – concludono - non fa altro che aumentare la confusione nei cittadini sulla reale posizione della maggioranza di governo a Roma e in Veneto, che cerca di nascondersi dietro ai pareri dei tecnici per evitare di assumersi la responsabilità politica della decisione. I territori di montagna e chi li vive meritano rispetto e chiarezza”.