"Senza cambiamenti radicali il progetto europeo rischia di spegnersi e di non riuscire più a garantire valori e diritti fondamentali che ne sono il fondamento. Mario Draghi traccia la strada per impedire il collasso della UE che deve essere capace di guardare un orizzonte più lontano. Non è possibile recuperare competitività senza un massiccio piano di investimenti, almeno 800 miliardi l'anno, che consentano all'Europa di non restare indietro rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. In questo quadro appare urgente anche eliminare il potere di veto che impedisce di prendere decisioni rapide ed efficaci contro un processo decisionale lento e disaggregato. Il rapporto Draghi segna uno spartiacque decisivo per il futuro della Ue: una maggiore integrazione con scelte più coraggiose". Lo scrive in una nota Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione politiche europee.
"L'epoca dominata dai sovranismi e nazionalismi -aggiunge il dem- rischia di lasciare ogni Paese solo di fronte alle sfide enormi del futuro: dobbiamo investire sulla sostenibilità, sulla decarbonizzazione e la competitività; creare nuovi fondi comuni per farlo, anche nella sicurezza e difesa; investire nelle nuove tecnologie dove siamo indietro. Il tutto prestando attenzione a non abbandonare il nostro modello sociale, promuovendo coesione e inclusione nelle nostre comunità. Non si tratta semplicemente di scelte politiche ma di sfide strategiche dalle quali dipende il rilancio e la sopravvivenza stessa del progetto europeo. Gli Stati membri devono cominciare ad agire come una comunità altrimenti nei prossimi anni non saremo in grado di promuovere pace, equità, prosperità e sviluppo. Come al solito, Draghi offre una visione strategica di grande ambizione, in grado di cambiare prospettiva e ridare all'Europa un ruolo centrale da un punto di vista economico, sociale e geopolitico".