• 01/10/2025

“La decisione della Giunta per le autorizzazioni di respingere, nella vicenda Almasri, la richiesta di procedere nei confronti dei ministri Nordio, Piantedosi e del sottosegretario Mantovano rappresenta purtroppo un epilogo annunciato”. Lo dichiara Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, in un’intervista ai canali social dei deputati dem.

“Il caso Almasri – sottolinea l’esponente Pd – è stato gestito con opacità. Nei primi mesi il governo ha negato le vere ragioni che avevano portato alla sua liberazione e al trasferimento in Libia: la paura di ritorsioni da parte di gruppi paramilitari. Solo dopo l’inchiesta del Tribunale dei ministri e la relazione inviata alla Giunta, la versione è cambiata: da una narrazione falsa si è passati a evocare una generica ‘ragione di Stato’. Ma questa motivazione non è stata mai chiarita né supportata da prove concrete”.

“La scelta di sottrarre un criminale internazionale alla giustizia per ricondurlo con un volo di Stato in Libia – conclude Gianassi - è un atto grave, che il governo ha coperto con versioni contraddittorie. Invece di difendersi davanti a un giudice, i ministri vogliono un salvacondotto dal Parlamento, confermando la fragilità di un esecutivo che a parole dice di voler combattere i trafficanti, ma nei fatti si è piegato a un ricatto. Il 9 ottobre non ci aspettiamo sorprese dal voto dell’Aula. Ma il Pd continuerà a incalzare la maggioranza, in nome della verità e dell’autorevolezza delle istituzioni parlamentari, che non possono sottrarsi alle proprie responsabilità”.