Economia

Def: centrodestra incapace di governare

27/04/2023

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DEF: CENTRODESTRA INCAPACE DI GOVERNARE IL PAESE

Bocciatura clamorosa dello scostamento di bilancio

La bocciatura della risoluzione sullo scostamento di bilancio nella votazione di giovedì alla Camera è stata clamorosa, un chiaro segnale di inadeguatezza e incapacità della maggioranza su uno dei provvedimenti più importanti per il Paese. 

Una maggioranza divisa, spaccata e assolutamente inadatta a governare l’Italia. Il nuovo voto di venerdì, con la risoluzione infine approvata, non cancella una figuraccia storica. 

I contenuti del Def, inoltre, sembrano scioglilingua del Conte Mascetti. Per il semplice mantenimento del taglio del cuneo contributivo anche per il 2024 saranno necessari oltre 10 miliardi di euro, a cui dovranno aggiungersi altri 7-8 miliardi di euro per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Per non parlare delle risorse per la riforma del sistema pensionistico, per “opzione donna”, per la sanità, l’istruzione, la non autosufficienza e per l’attuazione della delega fiscale. Al momento coperti solo coi 4,5 miliardi derivanti dalla revisione dell’obiettivo di deficit, ma tutti gli altri dove sono? 

Questa maggioranza si accanisce contro i più fragili della popolazione, cancellando sostegni senza individuarne di nuovi, aumentando le diseguaglianze.

Serve una strategia: un taglio del cuneo più grande e strutturale, una legge sul salario minimo. Per il fondo sanitario nel Def non è previsto un euro in più. Il sistema è in fase involutiva e rischia di crollare, con il commissariamento di molte regioni e, di conseguenza, il taglio dei servizi e l’aumento delle tasse locali. E la contrazione economica rischia di accelerare la sua involuzione organizzativa con la fuga di tanti medici dal sistema sanitario pubblico fragile e rigido. Su tutto questo il governo non sta dando risposte nel Def.

Per noi la priorità è tagliare le tasse sul lavoro sui redditi medi e bassi. Il resto viene dopo. Non è accettabile dare priorità a misure inique e regressive come la “flat tax”, sacrificando a questo obiettivo ideologico la tutela dei redditi della larga maggioranza dei contribuenti.

 

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