Giustizia

Mai più bimbi in carcere

30/05/2022

APPROVATA ALLA CAMERA LA LEGGE SULLE DETENUTE MADRI

 

La legge sulle detenute madri approvata alla Camera rappresenta un risultato che ci riempie di soddisfazione, perché vede finalmente sancito il principio per il quale il superiore interesse della bambina e del bambino viene prima di qualunque altro aspetto. È un passaggio fondamentale di civiltà giuridica.

L’obiettivo di questa proposta di legge è quello di ridurre ulteriormente la possibilità che bambini piccoli si trovino a vivere la realtà carceraria al seguito di madri recluse, sulla base del principio “mai più bambini in carcere”.

In sintesi la proposta di legge:  

  • introduce alcune modifiche alla disciplina delle misure cautelari volte ad escludere l’applicazione della custodia cautelare in carcere per le madri con figli di età inferiore ai 6 anni prevedendo al contempo che, in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, il giudice possa disporre la custodia cautelare solo negli istituti a custodia attenuata per detenute madri (ICAM);
  • equipara alla condizione dell’ultrasettantenne – per il quale la custodia cautelare in carcere è consentita solo in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza – quella dell’imputato unico genitore di una persona con disabilità grave
  • interviene sull’istituto del rinvio dell’esecuzione della pena, che viene esteso anche al padre di un bambino che abbia meno di un anno (quando la madre sia deceduta o comunque impossibilitata a dare assistenza ai figli) e alla madre (o al padre) di un figlio con disabilità grave che abbia meno di 3 anni;
  • interviene sull’ordinamento penitenziario per coordinare gli istituti della detenzione domiciliare e della detenzione domiciliare speciale con la previsione, in presenza del concreto pericolo della commissione di ulteriori delitti, del ricorso alla custodia in ICAM;
  • infine interviene sulla disciplina delle case famiglia protette di cui alla legge n. 62 del 2011 prevedendo l’obbligo per il Ministro della giustizia di stipulare con gli enti locali convenzioni volte a individuare le strutture idonee.

 

I Comuni dovranno utilizzare come case famiglia protette prioritariamente immobili di loro proprietà e dovranno adottare i necessari interventi per consentire il reinserimento sociale delle donne una volta espiata la pena detentiva. Questa proposta di legge offre uno strumento giuridico per dimostrare che il Parlamento vuole lottare per tutti gli innocenti, iniziando proprio da questi bambini innocenti che vivono in carcere.