“L’andamento al rialzo, evidenziato negli ultimi periodi dai tassi di interesse, sta destando forti preoccupazioni ed a pagarne le spese sono principalmente le aziende, le famiglie e i giovani.
L’impatto sul costo per mutui, finanziamenti e leasing limita l’operatività aziendale e pregiudica i programmi di investimento. Dal punto di vista delle famiglie, inoltre, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile è salita e sta diventando insostenibile per molte di esse. Si stima infatti che l’impatto economico, su base annuale, sia ricompreso tra € 2.520 ed € 3.240.
Occorrono soluzioni urgenti e strutturali, per questo abbiamo presentato un'interrogazione al Ministero, depositata presso la Commissione Finanze”. Lo dichiarano i deputati del Pd Augusto Curti, Virginio Merola e Marco Simiani.
Il governo si era impegnato a risolvere il problema dello smobilizzo dei crediti fiscali, maturati con il superbonus 110%. I provvedimenti adottati, tuttavia, si sono dimostrati assolutamente inefficaci. Oggi, infatti, l’incaglio è un dramma che continua ad affliggere migliaia di cittadini e, allo stesso tempo, pregiudica la continuità di moltissime imprese dell'edilizia. Il Gruppo Pd, in Aula e nelle Commissioni, ha presentato un ampio ventaglio di soluzioni. Tutte rimaste, purtroppo, inascoltate. E il risultato di tanta sordità è oggi, dolorosamente, sotto gli occhi di tutti. Preoccupano il silenzio e l’inerzia di un governo per il quale, al contrario, il problema sembra non esistere.
Così il deputato del Pd Augusto Curti.
Domani martedì 4 aprile alle ore 16 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati verrà presentata la proposta di legge delega per una disciplina organica degli interventi di ricostruzione post terremoto ed eventi emergenziali a prima firma della capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga.
All’incontro parteciperanno, oltre alla capogruppo, Stefania Pezzopane, presentatrice di analoga proposta nella XVIII Legislatura, e Augusto Curti, deputato Pd Commissione Ambiente.
Con l’ordine del giorno presentato oggi alla Camera insieme a Irene Manzi, abbiamo impegnato formalmente il governo al ripristino della piena operatività del superbonus 110% nelle aree del cratere sismico. Le misure dello sconto in fattura e della cessione del credito sono infatti vitali per migliaia di cittadini che, purtroppo, non possono sostenere l’accollo delle spese eccedenti il contributo di ricostruzione. Riattivare questo strumento significa garantire un futuro per le moltissime famiglie coinvolte e, allo stesso tempo, fornire un segnale chiaro che le istituzioni sono ancora al fianco delle comunità colpite.
Così Augusto Curti, deputato del Pd in commissione Ambiente.
Il nuovo codice appalti votato oggi dalla maggioranza in commissione ambiente non convince né nel merito e nè nel metodo. Perché riteniamo davvero grave l’atteggiamento della maggioranza che ha voluto comprimere i tempi per l’approvazione di un testo che costituisce uno degli obiettivi centrali del Pnrr. In un contesto legittimo di semplificazione, il testo votato dalla maggioranza contiene evidenti criticità, a partire dalla riduzione dei compiti dell’Anac, per passare all’indebolimento delle disposizioni di contrasto alle frodi, alla corruzione, al conflitto d’interessi nello svolgimento delle procedure e a presidio della concorrenza, della tutela del lavoro e della parità di trattamento tra operatori. In sostanza, qui si vuol far passare la semplificazione per una deregulation a discapito però della qualità delle opere e della tutela del lavoro e della sicurezza. Perché la sicurezza è un tema per noi rilevante e nel nuovo testo non vengono introdotte misure finalizzate alla valorizzazione della qualità della progettazione e viene, viceversa, cancellato uno degli obiettivi fondamentali come la compatibilità geologica, geomorfologica e idrogeologica. Non si prevede inoltre l’introduzione di pratiche di valutazione d’impatto ex post delle opere pubbliche e in tema più stringente di tutela e sicurezza sul lavoro emergono preoccupanti carenze con riferimento alla manodopera necessaria alla realizzazione dei lavori, dei servizi e delle forniture, a partire dalle disposizioni sull’appalto a cascata, per passare alle infrazioni contributive e retributive che non sono più causa di esclusione automatica di un operatore dalla partecipazione a una procedura d’appalto. Si tratta, in sostanza, di un testo che fa fare passi indietro nei rapporti tra Pa ed Enti del Terzo settore e al principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali. E poi siamo fortemente preoccupati per la mancata inclusione del principio della parità di genere, inserito soltanto nell’ambito dei soggetti con disabilità: un arretramento preoccupante e pericoloso rispetto alle vecchie norme come se l’occupazione femminile e l’equità di genere non fossero una priorità del nostro Paese.”
Dichiarazione dei deputati Pd in Commissione Ambiente Marco Simiani, Chiara Braga, Sarà Ferrari, Augusto Curti e Christian Di Sanzo
Il nuovo codice appalti votato oggi dalla maggioranza in commissione ambiente non convince né nel merito e nè nel metodo. Perché riteniamo davvero grave l’atteggiamento della maggioranza che ha voluto comprimere i tempi per l’approvazione di un testo che costituisce uno degli obiettivi centrali del Pnrr. In un contesto legittimo di semplificazione, il testo votato dalla maggioranza contiene evidenti criticità, a partire dalla riduzione dei compiti dell’Anac, per passare all’indebolimento delle disposizioni di contrasto alle frodi, alla corruzione, al conflitto d’interessi nello svolgimento delle procedure e a presidio della concorrenza, della tutela del lavoro e della parità di trattamento tra operatori. In sostanza, qui si vuol far passare la semplificazione per una deregulation a discapito però della qualità delle opere e della tutela del lavoro e della sicurezza. Perché la sicurezza è un tema per noi rilevante e nel nuovo testo non vengono introdotte misure finalizzate alla valorizzazione della qualità della progettazione e viene, viceversa, cancellato uno degli obiettivi fondamentali come la compatibilità geologica, geomorfologica e idrogeologica. Non si prevede inoltre l’introduzione di pratiche di valutazione d’impatto ex post delle opere pubbliche e in tema più stringente di tutela e sicurezza sul lavoro emergono preoccupanti carenze con riferimento alla manodopera necessaria alla realizzazione dei lavori, dei servizi e delle forniture, a partire dalle disposizioni sull’appalto a cascata, per passare alle infrazioni contributive e retributive che non sono più causa di esclusione automatica di un operatore dalla partecipazione a una procedura d’appalto. Si tratta, in sostanza, di un testo che fa fare passi indietro nei rapporti tra Pa ed Enti del Terzo settore e al principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali. E poi siamo fortemente preoccupati per la mancata inclusione del principio della parità di genere, inserito soltanto nell’ambito dei soggetti con disabilità: un arretramento preoccupante e pericoloso rispetto alle vecchie norme come se l’occupazione femminile e l’equità di genere non fossero una priorità del nostro Paese.”
Ancora una volta la maggioranza di Governo sferra un colpo fatale ai cittadini. Stanotte, infatti, è stato approvato e subito pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Legge che abolisce tutte le cessioni del credito e lo sconto in fattura, a valere su ogni misura di sostegno all’edilizia. In sostanza, da oggi, una misura cardine come il Superbonus viene sostanzialmente privata di ogni efficacia.
Ritengo però gravissimo che questa misura iniqua, approvata con metodi carbonari, sia stata estesa anche all’Area del Cratere Sismico. Perché, oltre a certificare il crollo di un intero comparto su scala nazionale, nelle zone terremotate, dopo l’accelerazione impressa negli ultimi due anni, assisteremo ad un blocco pressoché totale della ricostruzione.
In sostanza questo Decreto inaugura una “ricostruzione dei ricchi”, in quanto lo svuotamento del Superbonus costringerà le famiglie ad utilizzare risorse proprie per completare i lavori. Chiediamo dunque al Governo di ritirare questo provvedimento, ripristinando le giuste condizioni per i Comuni del Cratere. Nei prossimi giorni, insieme alle altre forze di opposizione, ci batteremo in Aula affinché le Comunità colpite dal sisma vengano tutelate. Questo biglietto da visita, con cui il nuovo Governo si presenta ai terremotati, ci autorizza ad essere molto preoccupati per il futuro. Cosi il deputato Dem Augusto Curti.
"Nei giorni scorsi il Sen. Castelli ha rilasciato a "La Verità" una serie di dichiarazioni sul tema della ricostruzione ("Terremoto per colpa del PD ricostruzione all'anno zero"), apparse stonate e prive di riscontro operativo. Il neo Commissario, che aveva assicurato di voler svolgere il mandato in rispettoso regime di neutralità, sferra invece un attacco incomprensibile sia contro il Partito Democratico che nei confronti della Struttura Commissariale. Questa uscita, peraltro, fa il paio con la recente partecipazione ad un’iniziativa politica di Fratelli d’Italia, che poco si addice al ruolo oggi ricoperto. Noi, molto semplicemente, crediamo che Castelli debba prendere atto dell’opera monumentale svolta, in primis, da Giovanni Legnini. Un impegno che, nonostante la vis polemica, lo stesso Castelli non può non riconoscere. Ciò che appare assolutamente fuori luogo, però, è il giudizio espresso sul tema delle opere e dei cantieri. Per valutare correttamente il processo di ricostruzione, è sufficiente prendere atto della mole di istanze autorizzate dalla Struttura Commissariale. Si tratta di migliaia di interventi cantierati e cantierabili, il cui numero è in progressivo e costante incremento. Certe dichiarazioni, dunque, offendono prima di tutto lo sforzo prodotto dai Sindaci e da tutte le risorse impegnate, con grande abnegazione, sul conseguimento dell’obiettivo finale della ricostruzione. A nostro avviso il neo Commissario ed ex Assessore Regionale, piuttosto, dovrebbe preoccuparsi del perché la Regione Marche, non ha ancora approvato il nuovo Piano delle Opere Pubbliche. Uno strumento essenziale, ai fini della ricostruzione, che tutte le altre Regioni del Cratere hanno adottato. Un’inerzia assolutamente incomprensibile, se si considera le ingenti somme già deliberate e messe a disposizione proprio dal precedente Commissario Legnini. Chiediamo a Castelli di dismettere la casacca partitica, evitando in futuro di abbandonarsi alla retorica dello scaricabarile, oramai inflazionata. La verità è che il nuovo Commissario, oggi, deve semplicemente limitarsi a non disperdere il patrimonio organizzativo e normativo messo in campo da chi l’ha preceduto. Anzi se è vero, come il Senatore asserisce, che questo ruolo ha natura fiduciaria rispetto al Governo, auspichiamo che usi tutta la sua influenza presso la Presidente del Consiglio. Prima di tutto per evitare che qualche decisione dissennata, possa realmente pregiudicare la bontà del lavoro svolto. Perché è paradossale che Castelli, ad esempio, sottolinei il problema dello smobilizzo crediti sul Superbonus, dimenticando che il suo Governo non ha messo in campo alcuna misura in tal senso, come del resto ha fatto anche sul tema dei mutui". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Augusto Curti ed Irene Manzi.
“Questo decreto è l’ennesimo inutile segnale di debolezza e incapacità che il Governo e lo Stato stanno dando al Paese e alla comunità di Taranto. Mentre si continua a regalare denaro pubblico ad una gestione fallimentare degli stabilimenti, migliaia di cittadini, l’intero personale dell’azienda e tutti i loro familiari vivono un dramma quotidiano fatto di rassegnazione e paura per il prossimo futuro. Oggi gli operai dell’ex Ilva hanno protestato duramente davanti a Montecitorio e noi eravamo qui con loro e con le organizzazioni sindacali, esattamente come lo siamo stati negli ultimi anni, per dire al Governo che è giunta improrogabile l’ora di decidere. I lavoratori si sono espressi quasi all’unanimità per un avvicendamento della governance, condizione ineludibile per dare agli stabilimenti di Taranto una vera prospettiva di rilancio e di sviluppo sostenibile. Per trasformare la decarbonizzazione dallo stato di promessa a quello di realtà servono risorse e volontà, requisiti che oggi mancano a sufficienza. Per questo, insieme alle rappresentanze sindacali, il Partito Democratico chiede che il Governo, nelle persone del Presidente Meloni e del Ministro Urso, ascoltino attentamente ciò che da mesi un’intera comunità sta chiedendo: più lavoro e sicurezza, in un quadro di sostenibilità ambientale e zero rischi per la salute.”
Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Ubaldo Pagano, Marco Simiani, Marco Lacarra, Claudio Stefanazzi, Chiara Braga, Sara Ferrari, Augusto Curti.
“Dopo il POS e dopo lo SPID adesso è la volta della ricetta elettronica. Questo Governo, più che promuovere la transizione digitale, sta attuando una politica di “regressione analogica”.
Sulla ricetta elettronica, in particolare, non possiamo arretrare di un millimetro. L’uso della tecnologia è infatti fondamentale, soprattutto per la Medicina di Territorio, dove occorre attuare un modello di “Sanità di prossimità”. Nelle Aree Montane e Interne, assistiamo ad una progressiva perdita di servizi, mentre il numero degli Medici di Famiglia diventa sempre più esiguo. L’uso capillare degli strumenti tecnologici rappresenta, dunque, un elemento di forte sostegno. Dobbiamo peraltro considerare che il Medico, oggi, è oberato da una burocrazia che sottrae risorse fisiche e mentali all’esercizio della professione. Strumenti come la ricetta elettronica, quindi, semplificano e decongestionano le procedure, consentendo ai Medici di Famiglia di applicarsi con maggiore efficacia sull’assistenza al paziente”. Lo dichiara Augusto Curti, deputato del Pd.
“La montagna che partorisce il topolino. L’analisi della Legge di bilancio, giorno dopo giorno, consolida sempre più questa sensazione. Un esempio tra molti, il Fondo per i Piccoli Comuni ‘a vocazione turistica’ con meno di 5mila abitanti (art. 105): una dotazione di 10 milioni di euro per il 2023 (12 M€ sia per il 2023 che per il 2024). Secondo la Classificazione Istat, la platea di potenziali beneficiari del sostegno somma ben 4mila comuni. Pertanto, il contributo medio teorico spettante a ciascuno, ammonterebbe ad appena 2.500 euro. Con questa cifra gli Enti dovrebbero attuare ‘interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale’. E' chiaro che, attraverso la tagliola dei bandi, il Ministero sarà costretto a discriminare un numero enorme di progetti, nel vano tentativo di rendere minimamente credibile la misura. I Piccoli Comuni rappresentano un patrimonio formidabile, dal punto di vista dello sviluppo turistico. Per poterlo capitalizzare, tuttavia, c'è bisogno di risorse e non di proclami”.
“Circa il Codice della Ricostruzione, occorre accelerare sulla definitiva approvazione di questo formidabile strumento normativo. Il Codice ci permette di poter contare, finalmente, su un disciplinare subito applicabile, ovunque si verifichi un evento calamitoso. Basta con la regolamentazione caso per caso che, tra l’altro, dilata le tempistiche di intervento. Il Codice della Ricostruzione, infine, dovrebbe essere integrato nel programma di studi Universitario, riconoscendone l’essenzialità per l’esercizio della professione. In merito al SuperBonus 110% la proroga al 2025 delle scadenze in Area Sisma, annunciata dal Governo, risulterà sostanzialmente inutile, qualora non si individui una soluzione al grave problema dello smobilizzo dei crediti. Ribadisco pertanto la necessità di lavorare a un accordo speciale con Cassa Depositi e Prestiti, per garantire ai cantieri la necessaria copertura finanziaria”.
Lo ha dichiarato fra le altre cose al Convegno promosso dall'Ordine dei Geologi delle Marche a sei anni dal Sisma del 2016 il deputato democratico Augusto Curti sui temi del Codice della Ricostruzione e del SuperBonus 110%.
“Abbiamo depositato un’interpellanza urgente al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per sapere se e quando intenda attivare un tavolo con Whirlpool e le Organizzazioni Sindacali per analizzare il Piano Industriale del Gruppo ed ottenere ampia informativa sulla procedura di cessione. Una eventuale cessione che -sia chiaro- dovrà essere vincolata a specifiche garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi”. Lo dichiarano in una nota i deputati del Pd, Irene Manzi, Augusto Curti, Stefano Graziano, Vinicio Peluffo, Piero De Luca, Marco Sarracino, Arturo Scotto, Toni Ricciardi, Marco Simiani, Federico Gianassi, Emiliano Fossi, Matteo Mauri e Chiara Braga
“Sono anni che Whirlpool attua un significativo ridimensionamento della forza lavoro, nonché la dismissione di unità produttive sul territorio nazionale, con una progressiva esautorazione della piattaforma produttiva italiana. E oggi -proseguono i deputati del Pd- con una trattativa di cessione in corso, la multinazionale ha disertato qualsiasi tavolo di confronto istituzionale, dimostrando grave mancanza di rispetto verso i lavoratori, le Istituzioni e le parti sociali.
“Nel nostro Paese la multinazionale ha 7 siti -molti dei quali collocati in aree interne- e impiega 5000 lavoratori, per non parlare di quelli dell'indotto e con le decisioni che sta prendendo rischia seriamente di non assicurare il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e la continuità produttiva degli stabilimenti.
Siamo nel pieno -scrivono i deputati dem nell’interpellanza- di una grave crisi economica ed è necessario che una cessione così impattante per il tessuto economico e sociale dei territori sia gestita attraverso adeguati criteri di governance e che il Ministero e le Organizzazioni Sindacali siano costantemente informati e coinvolti nelle diverse fasi della trattativa”.
“Ci aspettiamo dal governo una risposta chiara e iniziative immediate anche rispetto alle azioni che vorrà mettere in campo per sostenere il comparto della produzione di elettrodomestici in Italia, dichiarando il settore strategico, con politiche industriali mirate a tutelare e rilanciare il tessuto produttivo dei nostri territori”. Così concludono i deputati dem.
"Questa mattina un terremoto di magnitudo 5.5, con epicentro in mare al largo di Pesaro, ha seminato angoscia e paura tra la popolazione marchigiana. La ferita aperta dal sisma del 2016 sembra non volersi rimarginare. I dati che giungono da diverse località della Regione confermerebbero, al momento, l’assenza di feriti tra la popolazione e di danni significativi agli edifici. Ovviamente si sta lavorando per valutare i profili di sicurezza, visto anche il susseguirsi di numerose scosse di assestamento. Pur impegnato a Roma per i lavori parlamentari, la mia attenzione è rivolta all’evolversi degli eventi. Per questo sono in contatto, da stamane, con gli amministratori di alcuni dei Comuni tra i più vicini all’epicentro. Questa ennesima calamità autorizza, oggi più che mai, una riflessione sulla necessità di dare immediato corso all’impianto normativo che sta sviluppando il Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma del Centro Italia, Giovanni Legnini. Attraverso il Codice unico della Ricostruzione, infatti, sarà possibile affrontare emergenze come quella odierna o come l’ultima tragica alluvione, senza dover ricorrere di volta in volta ad un dispositivo di legge dedicato. Ciò, ovviamente, garantisce una capacità di intervento pressoché immediata, evitando i percorsi medio lunghi della burocrazia. Nelle prossime ore avremo modo di approfondire il tema ma, al momento, voglio soltanto manifestare ai miei corregionali un pensiero di forte vicinanza e solidarietà. Invio inoltre un ringraziamento a tutte le autorità che in queste ore sono impegnate negli interventi". Lo dichiara in una nota il deputato marchigiano del Pd, Augusto Curti.