16/11/2023 - 19:23

Dichiarazione di Andrea Gnassi, deputato Pd
“Altro bluff del governo e di Salvini sulle concessioni balneari.  La procedura d‘ infrazione dell’Europa chiarisce l‘ ennesimo tentativo di aggirare  la questione da parte del
Governo italiano . Dopo una procedura d’infrazione europea e una sentenza definitiva del Consiglio di Stato la questione Bolkestein andava affrontata e risolta. Emanando i decreti attuativi della legge sulla concorrenza e individuando i criteri per la definizione dei bandi . Al contrario,  il governo ha persino ventilato l’insostenibile e surreale ipotesi di proporre all’Europa di mettere a bando nuove concessioni per coste, aree marine e spiagge libere. Pensando di lucrare consenso, in realtà  il governo affossa e lascia un intero comparto,  quello del turismo balneare,  senza prospettive e certezze , senza norme che indirizzino verso la  riqualificazione ambientale e progetti integrati  e di riqualificazione delle coste e delle spiagge sostenendo la programmazione dei territori che vanno in quella direzione. Si piccona un settore nevralgico dell’economia italiana , il  turismo.  E Si apriranno contenziosi legali sulle concessioni già dal 1 gennaio del 2024 creando un caos ingovernabile per comuni e regioni ed esponendo questi a contenziosi legali .

 

13/11/2023 - 16:07

“Questo decreto legge è molto ambizioso. Si, nel titolo. Non credo ci sia da gioire dal punto di vista dell'opposizione nel sottolineare che un conto sono i titoli, gli annunci e persino gli intenti e un altro è il merito. Purtroppo per gli italiani, il provvedimento di cui discutiamo è assai modesto, è una sorta di scatola vuota che si annuncia anche attraente, ma è vuota. Nessuno ha la bacchetta magica, ma la prima osservazione da fare è che il decreto arriva tardi. Cosa succederà per il bonus sociale per l'acquisto di energia e gas? Accadrà che questo decreto, in scadenza a breve, prevedeva solo trecento milioni di euro a favore dei nuclei economicamente svantaggiati. Questo decreto scadrà tra due settimane e arriverà poi la Legge di bilancio che ne prevede duecento, cioè cento in meno. Addio sostegni per il caro  bollette nel 2024, per chi ha bisogno. Sono tagli rispetto agli annunci che si erano fatti. Dopo un anno di governo non è dato sapere qual è l'orientamento, la strategia di medio e lungo periodo, per dare una mano in modo strutturale a chi ha bisogno. Non è dato sapere qual è la politica è la strategia energetica e antinflazionistica. Ci sono interventi anche utili in continuità con gli anni precedenti, interventi avviati dal governo Draghi, ma è una continuità in totale diminuzione e senza una prospettiva in alternativa a ciò che si taglia. Non si sa neanche, mentre tutto il mondo investe, come andremo sulle fonti sostenibili, come sosterremo, per famiglie e impresa il percorso, certo faticoso, verso l'elettrico. Dopo le favole e le promesse ci si aspetta da chi governa strategia e visione".  Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Andrea Gnassi, durante la discussione generale al Dl Energia.

“Tutti gli emendamenti e le proposte dell'opposizione e del Partito Democratico – ha aggiunto l’esponente Pd – sono state respinte. È molto grave anche che il governo poi voglia procedere senza ascoltare le richieste avanzate anche dagli stessi gruppi di maggioranza. Questa postura denota un'assenza di visione di consapevolezza di nodi che sono strutturali per il Paese che bisognerebbe aggredire sciogliere per far ripartire un po' il sistema produttivo italiano. C'è una differenza enorme tra ciò che il governo ha promesso, ciò che ha annunciato e ciò che è stato capace di fare, però adesso parlano i fatti. Questa storia che è colpa di chi è venuto prima o del destino cinico e baro non regge più. Questo decreto è preoccupante e coerente come è preoccupante e coerente la Legge di bilancio 2024: non avrà forza, non sarà espansiva, non aiuterà la crescita”.

“Questo decreto – ha concluso Gnassi - ha annunciato un sostegno sull'energia a chi ne ha bisogno e invece non lo fa. Con grande rammarico ci accingiamo ad esaminare una legge di bilancio e questo decreto, senza la possibilità di intervenire. Noi riteniamo che ci sia un'idea sbagliata in questa manovra, in questo decreto che non serve agli italiani e che sta portando in Europa una caricatura del nostro Paese, che prova a far passare l'idea che basta una sorta di proclama nazionalista per stare nel mondo e risolvere i problemi di casa. Ma il Paese merita di meglio, meritano di meglio gli italiani e il nostro compito è quello di essere qui presenti  proposte puntuali  per provare a dare una mano al Paese.

08/11/2023 - 16:11

“Auspichiamo collaborazione tra commissario e territorio”

"Il lavoro dei sindaci è semplicissimo”. Se è davvero l’espressione usata da chi dirige la struttura commissariale dell’alluvione, esprime un’idea lontana anni luce da quella che è la realtà concreta del lavoro degli amministratori. Non vorremmo che tradisse anche un certo fastidio, quasi come se le richieste dei primi cittadini che denunciano procedure complesse e risorse che non arrivano fossero reato di lesa maestà. Le capacità del generale Figliolo e il suo servizio per il bene comune sono riconosciuti e apprezzati. Con sindaci e regioni ha già lavorato durante il Covid. Sull’alluvione in Emilia Romagna ha potuto contare su un tessuto sociale e istituzionale serio e solido. Siamo certi nel sostenere che non si volessero addossare responsabilità per i ritardi a più di cento amministratori che da maggio in Emilia Romagna si confrontano con difficoltà enormi, dalle vittime annegate nel fango a chi ha perso tutto, fino alle opere da ricostruire. Ci sono amministratori di piccoli comuni con più frane che abitanti, senza dipendenti, senza funzionari e che hanno a che fare con opere imponenti come il ripristino di strade essenziali per un’intera regione. Se tutto il meccanismo messo in campo per la ricostruzione è così farraginoso e complesso, ricordiamo come sindaci e regione avessero avanzato proposte diverse e meno contorte da quelle poi messe in campo e in capo ad una struttura commissariale così istituita. Magari più che ai sindaci bisognerebbe rivolgersi allo stesso governo per accelerare e cambiare passo. La si può dire come si vuole, ma è un punto fermo purtroppo che le ordinanze per i nuovi lavori per la messa in sicurezza o il ripristino di strade, scuole ed altri edifici pubblici ancora non ci sono. In questo senso, auspichiamo che al più presto si ristabiliscono costanti e puntuali meccanismi di confronto e collaborazione tra territorio e commissario.

 

14/08/2023 - 15:23

Delle due  l’una. O hanno vinto i suoi colonnelli della destra tutta e solo politica (ministri vice sottosegretari che hanno imposto  la linea di attacco totale all Emilia Romagna, con l’obiettivo del caos sociale da cavalcare per le elezioni l’anno prossimo; o la presidente Meloni è sempre stata d’accordo con loro e con questa linea, mascherando gli intenti con pacche sul petto e stivali nell acqua. Non è arrivato un euro, non c è un’azione di ricostruzione strutturata in essere. Neanche l’oltre 1 miliardo non speso per ammortizzatori sociali e sostegno all export del primo decreto emergenza, (evidentemente scritto male), neanche quello è stato ridestinato a famiglie e imprese. A 4 mesi siamo al 100% di indennizzi zero, se si escludono i 3,5 mila euro gestiti da regione e protezione civile.  La favola dell’Underdog di una persona venuta dal basso, vicina alla gente contro i poteri forti finisce con la letterina di ferragosto. Sì, perché con questa,  Meloni in realtà si svela e si rivela una gelida e cinica ultrà della politica, che usa il
potere forte da presidente del consiglio per un attacco politico all'Emilia Romagna. Allora Presidente Meloni se vuole smentire quello che ormai è evidente, prenda un impegno:  dopo questa letterina venga qua sui territori colpiti, venga e dimostri che è ancora la Presidente del consiglio di tutti gli italiani e non una ultras di un partito.
Venga presidente Meloni e prenda l’impegno di fare un giro con gli emiliano romagnoli tra frane, strade distrutte, tra gli italiani che in questa terra hanno perso casa, impresa e lavoro. Venga e ci dica se ha stime diverse dei danni da quelle di circa 9 miliardi, dimostri con gli stivali sulle frane, o nelle case disabitate  e colpite che va tutto bene e le cose stanno procedendo. Un buon amministratore, verifica sul campo e raccoglie proposte. Esattamente come per il credito d’imposta, strumento che il governo non ha voluto usare  per permettere di detrarre dalle tasse tutte le spese sostenute per i danni. O come la sburocratizzazione delle procedure e il coinvolgimento degli attori locali per  l’avvio di opere e cantieri prima dell‘autunno che può portare di nuovo enormi problemi.
Lo dichiara il deputato democratico, Andrea Gnassi.

07/08/2023 - 16:00

“Altro che underdog, la presidente Meloni è invece una doubledog. Da un lato vuole apparire venuta dal basso e con un profilo istituzionale e in ascolto delle persone; in realtà, vive di politica da sempre al punto da non staccarsi da una matrice culturale che persino nega la strage neofascista di Bologna e di fatto fa zero sulla tragedia dell’alluvione. Anzi, la usa contro l’Emilia Romagna. Ciò che accade in questi giorni è clamorosamente evidente. Sull’alluvione si sono lasciati andare 4 mesi senza un'azione che sia una sulla ricostruzione. Meloni deve chiarire chi è e cosa vuole essere: è la presidente di un esecutivo che governa nell’interesse di tutti gli italiani, in particolare quelli colpiti, o la capa di una ben precisa fazione politica? Ad oggi non c’è un euro, né un atto, in favore di famiglie e imprese. Almeno si sblocchi e si consenta di utilizzare il primo miliardo di euro previsto per azioni rimaste incompiute (ammortizzatori sociali, imprese) del primo decreto emergenza. Se non avverrà con un provvedimento entro qualche giorno, creare il caos sociale per speculare in vista delle elezioni del 2024 non è più un'ipotesi, ma nei fatti diventa una realtà”.

Lo dichiara il deputato democratico della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

21/07/2023 - 15:35

“Prima i ritardi incredibili ormai quasi tre mesi dall’alluvione e ancora zero dallo Stato per le terre alluvionate. Poi le risorse insufficienti inadeguate sia per gli indennizzi a imprese e famiglie al 100% come da impegni della presidente Meloni; poi una struttura centralistica con un Commissario e 60 persone che, al netto di Figliuolo, senza Regione e  reti territoriali, si sta gia inabissando in burocrazia, lentezza e danni perpetui per le terre colpite. Ora l’inimmaginabile. Dopo aver promesso e proclamato in Parlamento e al Paese intero che la struttura commissariale di Figliuolo sarebbe stata affiancata e integrata dalla nomina dei subcommissari, (i presidenti di Regione)  con una struttura tecnica di supporto e un tavolo istituzionale per la ricostruzione con Comuni e reti territoriali, indispensabili per una ricostruzione rapida e vera, e dopo aver votato tale proposta nelle commissioni Ambiente e Bilancio tra ieri notte e oggi il blitz del governo che fa saltare tutto. Riconvocano le commissioni  in tutta fretta Con la scusa che non vi era copertura sulle spese della struttura di supporto  e la fanno saltare insieme al tavolo istituzionale con i comuni. Una sorta di golpe bianco sull’alluvione, sulla ricostruzione che vuole di fatto togliere di mezzo chi conosce il territorio e  può aiutare Figliuolo, e cioè la Regione, gli Enti locali, le reti territoriali economiche e sociali dell’Emilia Romagna. Così si vuole colpire  la filiera locale della ricostruzione e con essa la sua rapidità e efficenza. Chi farà le pratiche e quali sono le strutture che dovranno smaltire decine di migliaia di richieste di famiglie e imprese e occuparsi di opere pubbliche? È un golpe bianco perché così si creeranno disagi, lentezze, burocrazie e si creerà caos sociale sul quale specularci sopra politicamente per le elezioni del 2024. Oggi è evidente ciò che il governo Meloni vuole: non la ricostruzione ma L’Emilia Romagna. Era solo una scusa la supposta mancanza di copertura finanziaria  per il tavolo istituzionale e per la struttura di supporto dato che il Pd aveva proposto che fossero senza “oneri nuovi a carico della finanza pubblica“. È evidente con lo strappo istituzionale di oggi che il governo Meloni non indossa la fascia tricolore che guarda agli  interessi e ai problemi dei cittadini e delle imprese, ma accende la fiamma tricolore per le prossime elezioni”. Lo dichiara il deputato del Pd, Andrea Gnassi.

18/07/2023 - 14:42

"Le preoccupazioni per la ricostruzione post alluvione trovano la conferma nella commissione Ambiente dove oggi c'è stata l'audizione del generale Figliuolo, nominato commissario straordinario per la ricostruzione in Emilia Romagna.
A Figliuolo abbiamo ribadito il nostro apprezzamento per la sua figura e le sue capacità professionali, che già abbiamo avuto modo di apprezzare durante la pandemia. Al generale, sulla ricostruzione perché essa  sia reale ed efficace, abbiamo ribadito che bisogna essere molto franchi nel dirsi le cose come stanno. Al netto della sua figura, le cose ad oggi anche dall'audizione non paiono cambiare su punti sostanziali. Il primo è che per quanto riguarda gli indennizzi al 100per cento per famiglie e imprese non ci sono le risorse. Abbiamo proposto per il 2023 che si passi da 120 milioni a 700 milioni, se ciò non avverrà ci saranno disagi sociali enormi che riguarderanno tutti. Il secondo: dopo oltre due mesi e mezzo, visto che comuni enti locali e regioni hanno lavorato bene, o si smentisce la cifra dei 9 miliardi di danni che gli stessi hanno posto, oppure si mettano a disposizione del commissario e degli enti locali gli oltre 6 miliardi che mancano.
Terzo punto: bisogna capire bene come si concretizza nelle procedure, nei fatti e negli atti amministrativi, la collaborazione tra commissario, presidenti di regioni e reti territoriali. Da questo ultimo punto si misurerà la velocità degli interventi. Inutile aggiungere  che ai cittadini colpiti ora molto di quello che ascoltino non interessa se non si cambia davvero su cose concrete”. Lo dichiara il deputato del Pd, Andrea Gnassi, a margine dell'audizione del commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna in commissione Ambiente di Montecitorio.

11/07/2023 - 17:39

Ad oltre due mesi dall’alluvione in Romagna, non servono più annunci e chiacchere ma risorse e risposte adeguate che finora non sono arrivate. Dopo un primo decreto del governo totalmente insufficiente, approda in commissione e, non ancora in Aula alla Camera, il secondo provvedimento con la nomina del commissario Figliuolo. È una figura autorevole, ma dentro una scelta centralistica e distante dai territori. La struttura commissariale infatti è impostata su procedure lente e burocrazia;  sono previste ben 60 persone, dal costo di 10 milioni, per oltre 160 mila euro a testa di retribuzione (anziché comuni, enti e regione che non costavano nulla e conoscevano il territorio). Così si rischia di paralizzare nei tempi e nelle procedure la ricostruzione. Oltre a ciò, questa scelta è stata accompagnata anche questa volta da risorse molto scarse. I 120 milioni di indennizzi a famiglie e imprese stanziati dal governo coprono soltanto una minima quota. Altroché che l’impegno del 100% di indennizzi della presidente Meloni! Il Gruppo dei deputati del Pd propone modifiche al decreto che vengono dal territorio, con emendamenti puntuali che individuano le coperture, tra cui il ristoro del 100 per cento dei danni a famiglie e imprese e l’incremento conseguente delle risorse finanziarie. Stesso discorso vale per la ricostruzione pubblica per la quale chiediamo un incremento delle risorse e che almeno il 30% siano vincolate al ripristino della viabilità. Il governo adesso metta da parte la politica e pensi alla ricostruzione. Le risorse, se si vuole, si trovano. L’idea che più passa il tempo più ci si dimentica, non cancellerà mai il fatto che siamo di fronte ad una emergenza eccezionale; che come tale non può escludere risposte straordinarie, anche ipotizzando finanziamenti in deficit o lo scostamento di bilancio. Adesso il governo e la presidente Meloni non hanno più tempo per tergiversare e fare distinguo.  Le proposte che avanziamo vengono dal territorio e non hanno colore politico; è il momento di riconoscerle con fatti e atti. L’Emilia Romagna è una terra che produce ricchezza e che saprà restituire al Paese più di quanto riceverà oggi per risollevarsi e tornare a correre.

 

Lo dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi.

27/06/2023 - 20:29

Con la scelta del governo sul commissario per la ricostruzione si afferma una scelta centralistica al contrario di quella che avrebbe potuto delineare strutture commissariali nelle diverse regioni che fossero incardinate sulla rete territoriale di regioni comuni imprese parti sociali e enti territoriali. Si è preferita una soluzione centralistica anche di fronte a una calamità che a differenza di una pandemia nazionale e globale ha colpito solo alcune aree del paese. Di fatto, e il paradosso è che ciò avviene mentre il governo discute di autonomia differenziata, si dà un colpo all’articolazione istituzionale del paese incardinata su regioni e enti locali; ciò rappresenta anche un precedente sbagliato proprio perché slegato dalle esperienze di chi in quelle zone lavora e opera.  L’aspetto positivo è che dopo un ingiustificabile ritardo, oggi sia stata fatta la nomina. Il punto non è il generale Figliuolo, che e senza altro una figura autorevole a cui va tutta la considerazione e il rispetto per la gestione delle azioni di contrasto al covid, ma il modello centralistico della struttura commissariale e della scelta del governo che non vuole e non si fida di regioni e comuni e reti territoriali. È un altro punto è che anche fatta la nomina essa non è accompagnata da chiarezza sugli interventi e sulle risorse necessarie per indennizzare al cento per cento famiglie e imprese e per affrontare la ricostruzione.”
La dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi.

26/06/2023 - 11:05

“Abbiamo presentato 166 emendamenti al decreto sull’alluvione. Proposte basate sul confronto che abbiamo avuto in queste settimane con la popolazione colpita, con le aziende, con gli enti locali. Si tratta di puntuali norme che possono dare sostanza al provvedimento per l’emergenza alluvione dopo i molti ritardi, colpevoli e non spiegabili, del governo. La preoccupazione e i disagi aumentano di giorno in giorno per la gente colpita perché sia sull’emergenza da affrontare, sia per avviare la urgente ricostruzione, finora, oltre a ritardi e uscite imbarazzanti da parte di membri del governo, non abbiamo visto nulla. Niente sul commissario, niente per la struttura commissariale. E’ ora che la presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e svolga il suo ruolo di guida del governo: accogliere le nostre concrete proposte sarebbe un primo positivo segnale”. Lo dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi.

18/06/2023 - 19:03

“Il viceministro Bignami, come esponente di governo, dovrebbe sapere che spetta al commissario straordinario all’emergenza stilare l’elenco dei danni e la loro quantificazione. A stabilirlo è l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile dello scorso 8 maggio. Nel 2012, per il terremoto in Emilia, passó neanche la metà del tempo trascorso oggi dopo l’alluvione per definire: 1) chi dovesse coordinare, cioè struttura commissariale e commissario; 2) come ricostruire, cioè con il coinvolgimento di territori, tessuto sociale ed economico e istituzioni; 3) quante risorse occorrevano. Oggi regione, comuni e parti sociali, hanno già fatto interventi di somma urgenza, consegnato stima puntuale dei danni e proposto percorso istituzionale per la ricostruzione. La presidente del Consiglio Meloni dica se è d’accordo con chi fa confusione, non conosce procedure, fa finta di non aver ricevuto stime dei danni o parla di 9 anni per la ricostruzione e attacca tutta l’Emilia Romagna. Oppure faccia ciò che una presidente del consiglio deve fare di fronte a una calamità. Prenda decisioni e si assuma la responsabilità di queste. Le dichiarazioni, le battute, i tweet sgangherati di viceministri, sottosegretari, ministri o presunti tali, sono ormai folcloristici e sideralmente lontani rispetto ad una terra che è motore economico dell'italia e che reattivamente senza lamentele non ha bisogno di un circo politico di dichiarazioni senza fondamento. Ha bisogno di uno Stato che faccia lo Stato e della presidente del consiglio Meloni che agisca come tale”.

Così il deputato dem della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

16/06/2023 - 12:28

“Incredibile, abbiamo pensato a una dichiarazione mal interpretata, mentre anche oggi eravamo nelle terre colpite con chi non ha più niente e con dignità e fatica e senza lamentele si è rimboccato le maniche. E invece sono proprio le parole del ministro Musumeci. Rispondere che ‘il governo non è un bancomat’ alle serie, puntuali e legittime, richieste che giungono dai territori dell’Emilia Romagna, attraverso le voci degli amministratori locali, delle imprese e delle forze sociali, toglie la maschera al profilo e allo spessore del governo di fronte alla tragedia. Autorevoli membri di governo fanno video e selfie, mostrano vicinanza, a partire dalla presidente Meloni. Poi annunciano aiuti, sostegni e risarcimenti fino al 100%. Ma dopo un mese di parole, oggi i fatti sono che nella concretezza del fare il governo è assente, infastidito, di fronte alla richiesta di agire. Il governo ha visto che terra è questa: reattiva, concreta, pronta a fare la sua parte. Lo faccia anche il governo subito, con le risorse per affrontare emergenza e ripartenza di tutte le filiere produttive del territorio. Le parole di Musumeci offendono i cittadini dell’Emilia Romagna. Chieda scusa e chiarisca a chi è nel fango e semplicemente chiede al governo che governi, che ha sbagliato a dire ciò che ha detto”.

Lo dichiara il deputato del Partito Democratico della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

14/06/2023 - 16:16

“Non c’è più tempo da perdere. Occorre insediare subito una struttura commissariale in grado di intervenire per affrontare le emergenze dell’oggi e per investire in ripartenza e ricostruzione con capacità e conoscenza. Emergenza e ricostruzione sono indissolubilmente legate. Lo sa chi sta già riparando strade e argini. Lo chiedono cittadini, enti locali, imprese e tutta la rete del terzo settore dell’Emilia Romagna. Domani, nell’incontro con gli Enti Locali, il ministro Musumeci ha l’obbligo di mettere fine a promesse e balletto dei veti incrociati. Altro che prospettare 9 anni per uscire dall’emergenza. Non è accettabile sentire chi nella maggioranza parla della necessità di un commissario politico. Non si tratta di casacche partitiche da indossare, ma di insediare la struttura commissariale più efficiente e guidata dalla persona che ha maggiore conoscenza del territorio. Si tratta di un principio corretto istituzionalmente, di buon senso ed efficace. I presidenti di regione, siano Marche, Emilia Romagna o Toscana, siano alla guida delle strutture commissariali. Se si guarda ai cittadini non può che essere così. L’impegno assunto dalla presidente Meloni di indennizzi al 100% va attuato. Ciò che serve alle filiere produttive è individuato. I sindaci stanno raccogliendo i moduli dei danni dai cittadini. Struttura e commissario servono per dare le risposte che attendono le popolazioni. C’è una parte d’Italia colpita e reattiva, che produce 10 miliardi dì export e ‘importa’ miliardi con la sua piattaforma turistica, che non può aspettare il balletto della politica centrale. Qui ad essere ‘pronti’ sono imprese, famiglie e istituzioni locali”.

Lo dichiara il deputato del Partito Democratico della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

09/06/2023 - 12:53

“Gli esponenti del governo, Bignami, Musumeci e Salvini, pensano di continuare a giocare una loro partita politica o vogliono pensare alla ricostruzione dell’Emilia Romagna? Se non altro perché hanno la responsabilità di governare il Paese. Questo gioco delle parti dentro la maggioranza sulla pelle degli emiliano romagnoli colpiti dall’alluvione per quanto tempo andrà avanti? La presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che con sindaci, Regione e Parlamento tiene un profilo istituzionale, cosa intende fare giunti a questo punto? Oggi abbiamo vissuto un’altra puntata deprimente per le terre colpite. C’è un autocandidato commissario alla ricostruzione che non sa cosa fare per la ricostruzione. Ciò che serve lo hanno già detto le associazioni economiche e le organizzazioni sindacali, ed anche i sindaci, i presidenti di provincia e i presidenti di regione. Dopo oltre un mese bisogna agire e con determinazione, non continuare a capire cosa fare. Meloni ascolti, decida e si assuma le responsabilità che sono in capo al ruolo di presidente del Consiglio, che afferma di voler svolgere in nome del Paese e degli italiani. Le beghe e le ambizioni dei singoli del centro destra non c’entrano nulla con gli interessi superiori dell’Italia e provocano solo danni e immobilismo. Dopo un mese si decida e si intervenga. Basta parole”.

Lo dichiara il deputato del Partito Democratico della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

08/06/2023 - 17:43

Nove anni per ricostruire? Serve subito il commissario

“Nove anni per la ricostruzione in Emilia Romagna? Ma in che pianeta vive il ministro Musumeci? Sindaci, regione, imprese e terzo settore sono ed erano già pronte per ripartire dopo nove giorni dall’alluvione, altro che nove anni. Nella definizione dei decreti per sostegni e infrastrutture occorre decidere ora, subito, coinvolgendo in maniera permanente enti locali e territori con il loro tessuto sociale ed economico. Sono loro che conoscono danni e azioni necessarie. Forse a Roma vorrebbero rifarsi alla ‘nefasta tradizione italiana’ dei rinvii e delle inefficienze. Occorre invece ripartire subito e serve una struttura commissariale efficiente, trasparente, che tenga insieme azioni e misure per l’emergenza e la ricostruzione, ed è evidente a tutti che alla sua guida deve esserci chi conosce bene il territorio”.

Così il deputato dem della commissione Attività produttive alla Camera, Andrea Gnassi.

“Ieri - ha aggiunto - la presidente del consiglio Meloni ha detto che bisogna fare bene e in fretta e ha detto sì alle richieste dei sindaci di indennizzi al 100%. Ma se la tempistica prevista è quella dei nove anni che fine faranno le imprese, i comuni isolati, le famiglie che hanno perso tutto? A questo punto appare diventa difficile capire quale sia il reale intendimento del governo. Insieme alle dichiarazioni di vicinanza, infatti, emergono fatti che sono ben lontani dalle attese dei territori colpiti. Musumeci dice che serve una persona che possa dedicarsi giorno e notte esclusivamente alla ricostruzione. Forse vale la pena di ricordargli - ha concluso - che chi ha seguito la ricostruzione post sisma in Emilia, a partire dal presidente Bonaccini, lo ha fatto proprio in questo modo, se è vero che è stata giudicata da più parti come esemplare”.

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