“Due cose appaiono evidenti in questa triste e squallida vicenda che riguarda i finanziamenti elargiti dall’Ars e dalla Regione Sicilia. Una è l’inadeguatezza del deputato Auteri, il cui linguaggio e i modi sono incompatibili con il ruolo istituzionale e l’appartenenza al Parlamento Regionale. L’altra è l’emergere di un sistema molto più profondo e radicato del semplice, scandaloso, caso portato alla luce nelle ultime ore. Un sistema che vede l’occupazione politica delle centrali di spesa su turismo e cultura. Se dovesse essere confermato un passaggio di risorse che finiscono per finanziare le casse di un partito, saremmo davanti a qualcosa che va ben oltre l’ennesimo scandalo del centrodestra. E certamente non limitato alla Sicilia. Qualcosa su cui sarebbe doveroso fare chiarezza”.
Così la deputata democratica Giovanna Iacono.
“La scelta di Gibellina come Capitale italiana dell’Arte contemporanea è una splendida notizia e una grande occasione per un intero comprensorio. Ma è anche una responsabilità da non disperdere come, purtroppo, sta avvenendo per Agrigento che giorno dopo giorno, tra ritardi, scontri di potere, inadeguatezza della classe dirigente, sta rischiando di sprecare la grande opportunità avuta come Capitale italiana della Cultura.
Nel complimentarmi con i curatori e le curatrici del progetto e della candidatura di Gibellina, auspico che in questa occasione la politica sia al servizio, esercitando un ruolo positivo e agendo per favorire percorsi positivi e virtuosi”. Lo dichiara Giovanna Iacono deputata del PD e componente della Commissione parlamentare Cultura, Scienza e Istruzione.
“Il post di un dirigente del centrodestra contro la segretaria Schlein trasuda volgarità, maschilismo, sessismo. Tutto il repertorio di cui, come apprendiamo via via che leggiamo sui giornali frasi dalle chat interne delle formazioni che compongono il governo, è intrisa la subcultura dei dirigenti politici della destra di questo paese.
Coppolino non fa uno scivolone o una gaffe, esplicita un gergo e un pensiero di cui ancora la destra italiana non riesce, e non vuole, sbarazzarsi. Arriveranno le scuse, arriveranno imbarazzati commenti di Musumeci e dei sui sodali. Ma saranno scuse e imbarazzo di comodo e non sincere.
A Elly, ancora una volta oggetto di volgarità sessiste, va ovviamente la mia solidarietà. Ma da donna impegnata in politica non posso che provare rabbia constatando il livello paleolitico delle classi dirigenti. Come ci viene confermato giornalmente nei consigli comunali e nelle pubbliche assemblee dove, agli occhi dei maschi delle formazioni politiche vicine alla Meloni, noi donne siamo nel migliore dei casi spunti per battute e offese”. Così la deputata democratica Giovanna Iacono.
Oggi la deputata del Partito Democratico Giovanna Iacono si è recata a Licata, per constatare di persona i danni arrecati al territorio dall’alluvione e dalla conseguente esondazione del fiume Salso e per esprimere la propria vicinanza ai cittadini e alle cittadine dopo i giorni di emergenza che la comunità ha vissuto.
Ha incontrato il sindaco Angelo Balsamo, insieme ai dirigenti del Pd di Licata Enzo Sica e Tiziana Alesci, garantendogli pieno sostegno parlamentare presso il Governo nazionale, affinché vengano attuate e destinate misure urgenti che indennizzino le infrastrutture del territorio, ma anche e soprattutto, il comparto agricolo, messo in ginocchio dalla piena del fiume.
Ha avuto anche modo, insieme al dem Paolo Iacopinelli, di effettuare un puntuale sopralluogo proprio nelle zone rurali, attualmente invase dal fango.
Uno scenario desolante, rispetto al quale è necessario intervenire, anche a livello nazionale e in modo adeguato e repentino, per sostenere la già precaria economia della città.
Commissione inchiesta a Palermo non per ritualità
L’incontro con le famiglie delle vittime della strage di Casteldaccia e la presenza alle iniziative di domenica promosse dall’Anmil a Palermo non fanno parte di un rituale fatto da tante belle parole e pochi fatti. Penso che la vicenda di Casteldaccia sia paradigmatica e, senza entrare nel merito delle competenze della magistratura, ritengo che ancora manchino troppe risposte su quanto accaduto lo scorso maggio nel comune alle porte di Palermo. Fare piena luce è qualcosa che dobbiamo alle vittime e ai familiari, ai quali ci uniamo nella loro richiesta di una giustizia rapida, e ai tanti che non possono uscire per andare a lavoro senza la certezza di rientrare nelle proprie case.
Vi aspettiamo il 15 ottobre davanti all'Ars per dire stop al ddl che fa arretrare la Sicilia sulla parità di genere
"Siamo qui per manifestare il nostro disappunto su quanto sta avvenendo all'interno dell'Assemblea regionale siciliana, ma anche per fare una contestazione al ddl che reca norme in materia di enti locali, che quota al 20 per cento la presenza di genere nelle giunte comunali. Si tratta di una previsione che farà tornare indietro la Sicilia anni luce rispetto alle altre regioni, che attestano la presenza di genere al 40 per cento, così come previsto dalla norma, e che accentuerà le contraddizioni e le discriminazioni che già esistono nella nostra terra. Portare avanti questo ddl significa accentuare una discriminazione già presente in Sicilia nei confronti delle donne e della presenza delle donne nelle Istituzioni e in altri ambiti sociali, civili e politici, che è già abbastanza rilevante e marcata. In Sicilia esiste anche un altro vulnus, che è l'istituto della doppia presenza di genere nelle competizioni elettorali regionali. Noi abbiamo condotto anni e anni di battaglie per la presenza delle donne nei consigli comunali e regionali siciliani. Non vogliamo far diventare la Sicilia fanalino di coda e campionessa di arretratezza culturale e legislativa e normativa e questo per noi rappresenta l'ennesimo impedimento al raggiungimento della “democrazia paritaria”. Per questo stiamo facendo la nostra parte, attraverso gli emendamenti del nostro gruppo parlamentare in assemblea regionale, con l’appello già sottoscritto da migliaia di donne, uomini, associazioni e reti di associazioni, e con la mobilitazione, che continuerà il 15 di ottobre alle ore 12 con un presidio davanti all'Ars proprio perché in quella data è stata calendarizzata ed è all'ordine del giorno la discussione di questa norma. Chiediamo a tutte e a tutti di abbracciare questa battaglia di democrazia e di civiltà". Lo ha detto la deputata del Pd, Giovanna Iacono, durante la conferenza stampa del Pd sulla parità di genere in Sicilia.
“Omogeneizzare le condizioni di accesso alla gratuità dei libri di testo; intervenire con misure dirette a garantire la gratuità dei costi legati alla mobilità casa-scuola; istituire un fondo di solidarietà per i viaggi di istruzione da ripartire sulla base del disagio sociale; reperire risorse adeguate ad incrementare, nella prospettiva dell’introduzione di un ‘livello essenziale delle prestazioni’, il servizio di refezione scolastica per la scuola primaria; garantire un maggior numero di insegnanti, presìdi territoriali e l’istituzionalizzazione della comunità educante e dei patti educativi di comunità diretti alla costruzione di reti tra scuole, terzo settore, parrocchie, enti locali, fondazioni e il supporto di educatori e assistenti sociali: questi sono i precisi impegni contenuti nella nostra mozione che chiediamo al governo. Pensiamo che la situazione richieda l’avvio di azioni strutturali e non episodiche a sostegno dell’istruzione e della scuola. Occorre affrontare l’emergenza educativa che caratterizza settori significativi e intere aree del Paese per garantire l’equità nell’accesso all’istruzione a tutte e a tutti”.
Così la deputata democratica, Giovanna Iacono, intervenendo nell’Aula della Camera per annunciare il voto favorevole del Gruppo alla mozione Pd sul diritto allo studio.
“Volevo riprendere le parole del nostro presidente della Repubblica Mattarella durante l’inaugurazione dell’anno scolastico a Cagliari, parole le sue sul ruolo della scuola, dell’istituzione scolastica e sulla necessità di rinnovare un’azione volta innanzitutto a prevenire certi fenomeni incidendo sulle cause profonde, sulla frustrazione, sulla mancanza di modelli positivi e sulla paura del futuro che sta coinvolgendo le nostre giovani e i nostri giovani.
Ecco queste parole dovrebbero farci riflettere. Noi riteniamo che il metodo che voi avete scelto sia il più sbagliato e che confligge con la missione e con la funzione stessa della scuola che deve formare, educare, accogliere e includere; che deve provare a prevenire i comportamenti sbagliati che derivano da un disagio e dalle problematiche che le nuove generazioni in questa fase storica stanno vivendo”. Lo ha detto la deputata del Pd, Giovanna Iacono, intervenendo in Aula sul ddl di revisione sulla valutazione degli studenti.
“A seguito alle nostre ripetute denunce sulla condizione complessiva delle strutture carcerarie italiane e a pochi giorni dagli ultimi disordini verificatisi nel carcere di contrada Petrusa – spiega la deputata del Pd Giovanna Iacono - sono andata a verificare personalmente la situazione della casa circondariale agrigentina. Gli sforzi e l’impegno della direzione e del personale si rivelano vani dinnanzi all’insufficienza di risorse, all’inadeguatezza della struttura e alla carenza di agenti. È ormai chiaro – prosegue - che l’approccio securitario del governo Meloni ha peggiorato le condizioni degli istituti penitenziari italiani. Anche ad Agrigento esiste una sproporzione tra popolazione carceraria e agenti di polizia penitenziaria, e la struttura è sovraffollata rispetto alla sua effettiva capienza anche a causa della presenza di persone che andrebbero ospitate in strutture adibite alla cura e all’assistenza. Continuerò l’attività ispettiva in altre case circondariali del territorio e presenterò una specifica interrogazione parlamentare sulle condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria, sulla situazione delle strutture e sulla vivibilità delle stesse da parte delle detenute e dei detenuti, sulla garanzia dei percorsi rieducativi e di reinserimento sociale previsti dalla nostra Costituzione”.
“I parlamentari che hanno aderito all'Intergruppo ‘Per il Diritto a Restare’ sono dieci tra deputati e senatori. Provengono da regioni e territori diversi con l’impegno comune di unire il Sud e il Nord del Paese. Un impegno finalizzato a contrastare e combattere il fenomeno, così largo e diffuso, della ‘fuga’ specie delle fasce più giovani che da anni interessa il Mezzogiorno e altre aree del Paese. Secondo i dati, un giovane ogni 10 minuti lascia il Sud per trovare fortuna da altre parti di Italia e del mondo. È in questo contesto che l’Intergruppo porterà avanti azioni concrete, dentro e fuori le Camere, volte a contrastare lo spopolamento delle regioni meridionali e di tutte quelle aree del Paese interessate da una forte migrazione in uscita”. Cosi la deputata siciliana del Pd Giovanna Iacono, promotrice dell’’Intergruppo parlamentare per il Diritto a Restare’, durante la conferenza stampa di presentazione alla Camera in cui sono intervenuti anche i colleghi parlamentari Sarracino, Ghio, Marino, Barbagallo Porta e Nicita.
“È un gruppo – ha concluso Iacono - che nasce con l'auspicio che possa contare presto sull'adesione e il contributo di altre colleghe e colleghi. L’idea nasce dopo la realizzazione del festival ‘Questa è la mia terra e io la difendo’ organizzato a Campobello di Licata dall'associazione Centro Studi Giuseppe Gatì, oggi rappresentato da Martina Sardo. Giuseppe Gatì era un attivista siciliano, un pastore morto sul lavoro più di 10 anni fa. Un attivista impegnato a difendere la sua Sicilia dalle storture che tutt’oggi i nostri territori subiscono”.
Sarà presentato ufficialmente domani, mercoledì 31 luglio alle ore 14:30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, l’Intergruppo parlamentare per il Diritto a Restare, nato da un’iniziativa della deputata del Pd Giovanna Iacono.
L’intergruppo prende vita da una proposta nata dopo la realizzazione del Festival "Questa è la mia terra e io la difendo", organizzato a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, dall’associazione Centro Studi Giuseppe Gatì e giunto, quest’anno, alla sua seconda edizione.
Il Festival, volto a celebrare le opportunità del sud Italia, ha messo in evidenza la necessità di un’azione istituzionale per contrastare una forzata e diffusa emigrazione - specie delle fasce più giovani - che sta interessando il Mezzogiorno e altre aree del Paese. È in questo contesto che l’Intergruppo per il Diritto a Restare proporrà azioni concrete volte a contrastare lo spopolamento delle regioni meridionali e di tutte quelle aree del Paese interessate da una forte migrazione in uscita.
Tra le principali aree di intervento figurano:
● Sviluppo Economico: incentivi per le imprese locali e promozione di nuove attività imprenditoriali;
● Infrastrutture sociali: creazione di nuovi servizi e infrastrutture sociali e/o il miglioramento di quelli esistenti;
● Mobilità e accessibilità: miglioramento delle infrastrutture esistenti e sviluppo di nuove reti;
● Cultura e Turismo: valorizzazione del patrimonio culturale e naturale del territorio;
● Istruzione e Formazione: potenziamento delle strutture e delle reti scolastiche e universitarie.
La presentazione dell’Intergruppo vedrà la partecipazione dei rappresentanti istituzionali promotori dell’iniziativa e dell’associazione “Centro Studi Giuseppe Gatì”.
L’On. Giovanna Iacono, promotrice dell’iniziativa, illustrerà - insieme agli altri deputati e senatori che hanno aderito - le linee guida e gli obiettivi dell’intergruppo, sottolineando l’importanza di un impegno comune al fine di frenare il fenomeno della “fuga” dal Sud e dalle diverse aree del territorio nazionale, tra cui le “aree interne e montane”.
Per ulteriori informazioni e per accreditarsi all'evento, si prega di contattare l'Ufficio Stampa Intergruppo per il diritto a restare all'indirizzo email:questaelamiaterrafestival@gmail.com o al numero +39 327 98 13 905.
Trentadue anni senza che a Paolo Borsellino, ad Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli possa essere tributata l’unica cosa che una democrazia ormai adulta e matura come la nostra, dovrebbe loro riconoscere.
La strage di via D’Amelio fu la dimostrazione del fatto che l’Italia era in guerra, coinvolta in una battaglia che però non tutto lo Stato stava combattendo.
Dopo 57 giorni dalla strage di Capaci, nel luglio del 1992, la mafia ripeteva il suo atto criminale, facendoci assistere, attoniti, a un nuovo orrore.
Fu un’estate, quella del 1992, che ha rappresentato per la mia Sicilia e per l’intero Paese, un momento storico per la lotta alla mafia, che è stato l’inizio di un riscatto collettivo, che ha visto anche la società civile impegnata in quella battaglia.
Una battaglia, che però, è ancora incompleta, è ancora parziale.
Tutte quelle donne e quegli uomini hanno rappresentato un limite a quel potere mafioso e alla capacità della mafia di insidiarsi nella società, nella politica e nelle istituzioni del nostro Paese.
Le manifestazioni come quella di via D’Amelio oggi, sono importanti per ricordare il loro servizio allo Stato e che quella guerra non è ancora vinta.
Quei servitori dello Stato, quelle vittime innocenti, hanno risvegliato uno Stato connivente e una società civile che fino a quel momento era stata acquiescente, portando a una reazione che è stata l’inizio di un riscatto.
Su Paolo Borsellino, le donne e gli uomini della sua scorta, manca ancora la verità. È dovere delle istituzioni contribuire a ricercarla. Per onorare la loro memoria e a beneficio dello Stato e delle cittadine e dei cittadini che quotidianamente fanno il proprio dovere.
Così la deputata del Pd Giovanna Iacono.
“L’istruzione non deve essere oggetto di strumentalizzazioni politiche. Per questo siamo fortemente preoccupati per le modalità con cui è stata disposta la revoca dell’incarico di dirigente *scolastico* del Liceo Classico Umberto I di Palermo, a Giusto Catania. Una revoca che potrebbe essere stata determinata dalle ingerenze della politica, e segnatamente da parte di FdI”.
Lo dichiarano Sergio Lima, componente della Direzione nazionale del PD e della segreteria regionale del PD Sicilia e Giovanna Iacono, deputata nazionale del PD e componente della Commissione parlamentare Cultura, Scienza e Istruzione, che sull’argomento ha presentato *un'interrogazione* al Ministro dell’Istruzione Valditara, insieme ai deputati siciliani del PD.
“Non possiamo non notare come nel breve lasso di tempo tra la nomina e la revoca – aggiungono – abbiamo assistito, sui social e non solo, ad un vero e proprio fuoco di fila di interventi scomposti e a gamba tesa da parte di esponenti e associazioni legate a Fratelli d’Italia, che potrebbero avere esercitato - concludono - *un'indebita* pressione, *per* spingere verso la revoca dell’incarico”.
Autonomia differenziata aumenterà differenza
I dati, in ultimo apparsi in un articolato servizio su “Domani”, confermano la situazione di emergenza nella nostra regione in materia di interventi contro la violenza di genere. E, in particolare, sulle difficoltà di gestione delle case rifugio e dei centri antiviolenza.
Non si tratta solo di incrementare i fondi a loro disposizione, ma di costruire una politica complessiva sulla materia. Mettendo al centro il percorso della donna per sottrarsi alla violenza domestica e per riacquistare libertà e indipendenza.
La gestione fallimentare attualmente in essere in Sicilia comporta, come dicono i dati, che quasi una donna su 5 interrompa il percorso presso una struttura di protezione, scegliendo di rientrare nella casa in cui ha subito violenza. Un dato intollerabile.
Il progetto di autonomia differenziata aumenterà la criticità anche in questo settore, impedendo l’aumento necessario delle risorse. Le politiche contro la violenza sulle donne sono già disomogenee tra regione e regione. Anche in questo campo, con l’autonomia differenziata, il luogo di residenza segnerà il destino di ciascuna.
Come sosteniamo da tempo, è necessario l’aumento considerevole delle risorse per centri antiviolenza e case rifugio a indirizzo segreto e l’aumento sostanziale dei fondi a disposizione del reddito di libertà.
E occorre una diversa strategia per consentire agli attori del servizio di operare percorsi completi e continuativi dell’assistenza. Perché non è sufficiente l’ospitalità, ma bisogna sostenere i progetti di libertà delle donne e favorire quei percorsi virtuosi, che consentono loro di poter costruire una propria autonomia economica e autodeterminazione sociale.
Così in una nota la deputata Dem Giovanna Iacono
Approvare mia Pdl su svolgimento formazione
“L’ennesimo incidente sul lavoro, l’ennesima morte, questa volta nella mia provincia. A Canicattì. Un giovanissimo operaio di soli 21 anni ha perso la vita perché travolto da un carrello elevatore che stava manovrando. In una provincia, la mia, in cui i giovani vanno via per cercare un futuro migliore è un dolore dover constatare che chi prova a restare debba morire di lavoro. In attesa che le autorità competenti chiariscano quanto avvenuto, non possiamo che continuare a chiedere che si faccia il possibile per evitare altre tragedie come questa. Solo nel primo trimestre del 2024 sono stati registrati già 191 decessi per incidenti sul lavoro. Un bollettino di morte, che purtroppo è destinato a crescere. Tante volte abbiamo chiesto al Governo nazionale di dare attenzione alla prevenzione, potenziando le attività di formazione e vigilanza. Tutte le istituzioni devono sentirsi coinvolte in una battaglia comune sui temi della salute e sicurezza sul lavoro. È evidente che è necessario capire cosa non va e cosa va cambiato nell’attuale normativa. Il mio impegno, come componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla salute e la sicurezza sul lavoro, va in questa direzione. Ho depositato a febbraio una PdL che si propone di modificare il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, rispetto all’accreditamento dei soggetti che erogano la formazione a distanza dei lavoratori e, quindi, rispetto alla certezza dell’erogazione e dello svolgimento della formazione. Oggi la mia vicinanza e il mio cordoglio va alla famiglia e a tutta la comunità di Canicattì”.
Così la deputata democratica della Commissione parlamentare di inchiesta sulla salute e la sicurezza sul lavoro, Giovanna Iacono.
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