“La soppressione dell'Agenzia della coesione è estremamente pericolosa. L'accentramento della gestione a Palazzo Chigi rischia di alimentare colli di bottiglia che rallenteranno e renderanno ancora più difficile l'utilizzo dei fondi legati alle politiche di coesione. Senza considerare che l'accumulo delle varie tipologie di risorse mette in discussione la ripartizione territoriale del loro utilizzo, penalizzando il Mezzogiorno che ne ha assoluto bisogno per recuperare le distanze esistenti in termini di opportunità, servizi e diritti”.
Lo dichiarano il vicecapogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca e il capogruppo in commissione Bilancio Ubaldo Pagano
“Rixi e la Lega scoprono solo oggi carte che sono sul tavolo da mesi. Sui crediti incagliati portiamo avanti proposte dalla fine della scorsa legislatura che purtroppo restano lettera morta. Se solo la maggioranza avesse prestato un po’ di attenzione ai nostri emendamenti sulla legge di bilancio, oggi probabilmente avremmo già visto i benefici di un intervento di CdP. Invece il Governo Meloni preferisce utilizzare un altro metodo: promettere in campagna elettorale e tradire 3 mesi dopo le aspettative di cittadini e imprese. Prendendo, per giunta, decisioni devastanti per l’economia senza nemmeno informare preventivamente chi partecipa al Consiglio dei ministri. La nostra proposta è scritta nero su bianco da tempo ma, visti i precedenti, temiamo che il Governo preferisca far fallire migliaia di imprese pur di non dar ragione alle forze di opposizione.”
Lo dichiarano Debora Serracchiani, Capogruppo PD a Montecitorio, e Ubaldo Pagano, Capogruppo in Commissione Bilancio.
Deputati Pd, conferenza stampa
Domani, mercoledì 25 gennaio, ore 16, Sala Stampa
Partecipano: Serracchiani, Pagano, Simiani
Si svolgerà domani, mercoledì 25 gennaio, alle ore 16, la conferenza stampa del Partito Democratico di presentazione della proposta di indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi in materia edilizia. Gli incentivi, nati prevalentemente al fine di far emergere il lavoro sommerso nell’edilizia, hanno progressivamente assunto finalità espansive, specie dopo l’introduzione del cosiddetto Superbonus 110%. L’indagine ha lo scopo di acquisire dati e analisi utili ad approfondire gli effetti macroeconomici e di finanza pubblica degli incentivi edilizi.
All’evento partecipano: Debora Serracchiani, presidente dei deputati del Pd; Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio; Marco Simiani, capogruppo in commissione Ambiente.
La conferenza stampa si potrà seguire in diretta anche sul canale della web Tv della Camera.
“Questo decreto è l’ennesimo inutile segnale di debolezza e incapacità che il Governo e lo Stato stanno dando al Paese e alla comunità di Taranto. Mentre si continua a regalare denaro pubblico ad una gestione fallimentare degli stabilimenti, migliaia di cittadini, l’intero personale dell’azienda e tutti i loro familiari vivono un dramma quotidiano fatto di rassegnazione e paura per il prossimo futuro. Oggi gli operai dell’ex Ilva hanno protestato duramente davanti a Montecitorio e noi eravamo qui con loro e con le organizzazioni sindacali, esattamente come lo siamo stati negli ultimi anni, per dire al Governo che è giunta improrogabile l’ora di decidere. I lavoratori si sono espressi quasi all’unanimità per un avvicendamento della governance, condizione ineludibile per dare agli stabilimenti di Taranto una vera prospettiva di rilancio e di sviluppo sostenibile. Per trasformare la decarbonizzazione dallo stato di promessa a quello di realtà servono risorse e volontà, requisiti che oggi mancano a sufficienza. Per questo, insieme alle rappresentanze sindacali, il Partito Democratico chiede che il Governo, nelle persone del Presidente Meloni e del Ministro Urso, ascoltino attentamente ciò che da mesi un’intera comunità sta chiedendo: più lavoro e sicurezza, in un quadro di sostenibilità ambientale e zero rischi per la salute.”
Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Ubaldo Pagano, Marco Simiani, Marco Lacarra, Claudio Stefanazzi, Chiara Braga, Sara Ferrari, Augusto Curti.
Premia furbi e punisce onesti e fragili
Oggi cala il sipario sullo spettacolo più indegno degli ultimi vent’anni. L’esame di questa manovra ha sfondato il muro del ridicolo e violato ogni regola di buon senso e di rispetto delle istituzioni. Se questo era il primo vero banco di prova della destra al governo, portate a casa una sconfitta tremenda. Ritardi, forzature e improvvisazione che sottolineano la vostra totale impreparazione. E se oggi approviamo questa legge di bilancio è solo grazie alle forze di opposizione che hanno deciso di evitare l’esercizio provvisorio.
Questa manovra non ha alcuna visione del futuro, blocca gli investimenti e condanna il Paese alla crescita zero. É il disegno perfetto dell’idea di Italia che avete in mente: piccola, che guarda al passato e rifiuta ogni forma di progresso. Un Paese che strizza l’occhio a chi evade le tasse e non paga le multe; uno Stato che toglie ai poveri per dare ai ricchi e che arriva addirittura a proporre scudi penali per i delinquenti. Questa legge di bilancio è la più iniqua e inadeguata che ricordiamo, perché umilia le esigenze delle persone più bisognose e non riesce nemmeno a rispondere ai bisogni urgenti del Paese rispetto alla crisi energetica. Il testo che arriva in Aula oggi è il manifesto della vostra incapacità, la dimostrazione vivente del tradimento di ogni singola promessa fatta in campagna elettorale. Dai POS alle pensioni minime a 1000 euro, dalla flat tax per tutti al mega condono fiscale. Sulla sanità pubblica non mettete un euro in più. La scuola è totalmente assente. E, ancora, il folle passo indietro su Opzione Donna con discriminanti assurde e al limite della legittimità costituzionale. Il Mezzogiorno d’Italia completamente dimenticato dal governo Meloni. È solo grazie al Pd e all’Europa se vengono prorogati gli strumenti per lo sviluppo del Sud: credito d’imposta per investimenti, gli incentivi per le ZES, le agevolazioni per la ricerca, la decontribuzione. Abbiamo visto fino a qui una maggioranza divisa su tutto. Una destra spregiudicata, che premia i furbi e punisce gli onesti e la povera gente.
Lo ha detto in Aula Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera, intervenendo durante la dichiarazione di voto finale alla legge di Bilancio.
“La verità è che sono stati del tutto impreparati in controtendenza rispetto a quello che diceva il presidente del Consiglio nei manifesti elettorali. Incapaci di entrare nel merito delle questioni; ci hanno tenuto per una settimana a giocherellare sul fascicolo votando contro i nostri emendamenti. Poi quando hanno capito che così non si andava avanti, anche a causa delle profonde divisioni all’interno della maggioranza, ci sono venuti a chiedere una mano. Anche sullo scudo fiscale hanno capito che avrebbero messo a rischio la maggioranza e quindi hanno preferito strategicamente fare un passo indietro”.
Lo ha detto Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio, ai microfoni di Radio Immagina, il quale ha aggiunto: “Hanno praticamente ridotto a zero gli investimenti su imprese, su sviluppo, i crediti d’imposta, taglio del cuneo fiscale, extra profitti ridotti ad un decimo rispetto a quelli previsti dal precedente governo, possibile che nessuna di queste era priorità del Paese? Un Paese che sta decrescendo lascia presagire un primo semestre del nuovo anno in negativo. Noi li abbiamo inchiodati in commissione su ogni singolo provvedimento e continueremo a farlo perché non permetteremo di fare provvedimenti contro gli interessi degli italiani e del Paese”.
Dichiarazione di Debora Serracchiani, capogruppo Pd e Ubaldo Pagano capogruppo Pd commissione Bilancio
Il governo ha accolto, riformulandolo, l’emendamento del Pd che incrementa a 15mila euro la prestazione riconosciuta ai malati di mesotelioma (causato dal contatto con amianto) per esposizione familiare o ambientale e incrementa del 17 per cento la prestazione aggiuntiva per i percettori erogata per patologia absesto- correlata. Un segnale importante per coloro che soffrono e hanno bisogno di cure .
Dichiarazione di Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio
E’ del tutto evidente che la maggioranza ha perso il controllo della situazione e si rischia seriamente l’esercizio provvisorio. Sicuramente, se governo e relatori si azzardano a proporre forme di scudo penale per reati tributari siamo pronti alla sollevazione in commissione. Ancor più se serve per barattare la volontà di qualche amico di cordata. Diciamo basta a qualsiasi forma di condono, basta favorire gli evasori, basta aiutare dei criminali. A costo di occupare l’aula della commissione siamo pronti alle barricate per impedire ulteriori scempi.
Appoggiamo richiesta Anci
Dichiarazione di Ubaldo Pagano, deputato Pd
Il governo e la presidente del Consiglio farebbero bene ad ascoltare le proposte dei comuni che ancora in queste ore hanno chiesto un incontro . L’Anci, come ogni anno, ha presentato una serie di emendamenti alla legge di Bilancio e non possiamo che sostenere la richiesta di un confronto nel merito di queste proposte. Viceversa, sarebbe davvero irresponsabile non valutare quanto hanno da dire i comuni italiani .
“Una buona notizia per il Sud. Il governo ha accolto le nostre proposte per il Mezzogiorno, che in questa manovra era stato colpevolmente dimenticato. Tutti i capigruppo della Camera sottoscriveranno gli emendamenti del Partito Democratico sul credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle Zone economiche speciali (Zes) con la proroga al 31 dicembre 2023. Ha pagato il nostro lavoro, che ha saputo coniugare una ferma opposizione a proposte concrete e realizzabili. Queste proposte daranno al Mezzogiorno gli incentivi necessari per sostenere le aziende e creare posti di lavoro. Il Partito Democratico si conferma, ancora una volta, al fianco del Sud”. Lo dichiara Il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera.
“Il governo arriva con enorme ritardo con gli emendamenti sugli enti locali, ma dice no a tutte le loro richieste. Nessun emendamento proposto da ANCI, Upi e Conferenza delle Regioni ha trovato il favore del governo. Una scelta che peserà inevitabilmente sul lavoro degli amministratori e di conseguenza sui cittadini”.
Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Bilancio alla Camera Ubaldo Pagano.
“Perché, rinunciare alla riscossione sulle cartelle di pagamento fino a 1000 euro? Anche ammettendo che il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, abbia ragione sul possibile recupero per lo Stato di ‘soli’ 300 milioni, su una presunta spesa gestionale di 900, ritengo che sarebbe comunque un’operazione vantaggiosa. In primo luogo perchè lancerebbe il messaggio a potenziali futuri evasori che nessuno la farà franca, evitando così di innescare il convincimento che sia meglio non pagare, tanto prima o poi arriva qualcuno che condona tutto. In secondo luogo, con 300 milioni ad esempio, si potrebbe aumentare il fondo sanitario per abbattere le liste d’attesa o si potrebbe ristabilire Opzione donna nella sua versione originaria. In ogni caso, nella sua relazione, Bankitalia ha smentito Leo, sostenendo che si potrebbe recuperare molto più dei 300 milioni.” Lo dichiara il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera, rispondendo ad una dichiarazione del ministro alla Festa per i 10 anni di FdI.
“Il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, ha appena dichiarato che sul Pos ‘nelle prossime ore troveremo una soluzione’. E’ chiaro che nella maggioranza non si riesce a trovare un’intesa a causa di profonde divisioni tra loro. Per togliere il ministro dall’impasse e dall’imbarazzo gli ricordo che basterebbe semplicemente approvare il nostro emendamento che porta il credito d’imposta sulle commissioni e sull’acquisto dei POS al 100%. In questo modo si otterrebbero zero costi per gli esercenti, un servizio per i clienti e meno potenziale riciclaggio di denaro sporco”. Lo dichiara il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera.
“Dietro a una serie di giri di parole rassicuranti, la manovra contiene 10 veri e propri condoni che maggioranza e governo, a parte la fantasia del linguaggio, non cercano neanche di nascondere. Li hanno chiamati: definizione agevolata, regolarizzazione, adesione agevolata, conciliazione agevolata, rinuncia agevolata, stralcio, ma si tratta di condoni che fra l’altro riguardano periodi in cui non sussistevano particolari criticità.
Basta guardare l’elenco per ricavarne il reale significato:
1) Definizione agevolata avvisi bonari
2) Regolarizzazione irregolarità formali
3) Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (regolarizzazione di violazioni non ancora contestate)
4) Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (regolarizzazione di violazioni già contestate)
5) Definizione agevolata delle controversie tributari
6) Conciliazione agevolata delle controversie tributarie
7) Rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti in Cassazione
8) Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione, e conciliazione giudiziale
9) Stralcio dei debiti fino a 1000 euro affidati agli agenti della riscossione
10) Definizione agevolata carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022)
Gli effetti finanziari sono impressionanti: nel complesso costano 1,1 miliardi nel 2023, poi ci si attendono maggiori entrate nel 2024 e nel 2025 per, rispettivamente 878 e 737 milioni. Ma in questi casi la perdita è sicura e l’introito futuro no.
Questi i motivi per i quali abbiamo presentato emendamenti per cancellare tutti i condoni e bloccare un’iniziativa che avrà come conseguenza solo di indebolire la fedeltà fiscale e incentivare il mancato pagamento del dovuto, tanto prima o poi un condono arriva”.
Lo dichiarano la capogruppo del Pd-Idp alla Camera Debora Serracchiani, il capogruppo in commissione Bilancio Ubaldo Pagano e la deputata Maria Cecilia Guerra.
Più liste di attesa e sperequazioni territoriali
"La maggioranza si oppone a un aumento della spesa sanitaria, in calo rispetto al nostro Pil, prevalentemente a causa dell'inflazione. Si apre la via a una riduzione della quantità e qualità delle prestazioni. Vuol dire: più liste di attese, più sperequazioni territoriali, cittadini di serie A che si possono pagano le cure di tasca propria e di serie B che invece devono attendere e sperare.
Non si mettono risorse adeguate per accompagnare la scelta del Pnrr di potenziare l'assistenza territoriale, che porta le cure vicino ai cittadini senza dovere sempre ricorrere all'ospedale. Il Pnrr ci mette gli investimenti, ma il personale doveva contribuire a mettercelo questa legge di Bilancio. La maggioranza vota compatta contro la difesa del nostro servizio sanitario, contro il servizio universale con cui noi vogliamo si dica che la salute deve essere garantita a tutti, indipendentemente dalla propria situazione economica".
Lo dichiarano i deputati del gruppo Pd-Idp Ubaldo Pagano e Maria Cecilia Guerra.