“Quello che sta accadendo in queste ore a Porto Empedocle e che apprendiamo a mezzo stampa ci lascia senza parole. Chiediamo che il ministro dell’Interno intervenga chiarendo subito la situazione”. Lo chiedono i deputati del Pd Iacono, Provenzano, Barbagallo, Marino e Porta, in una interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi.
“Presso il centro di prima accoglienza di Porto Empedocle - spiegano i deputati dem - si stanno registrando una serie di tensioni legate al sovraffollamento della struttura e ai mancati trasferimenti.
Gli organi di informazione riportano la fuga dal centro in questione di alcune centinaia di migranti. Tutto questo è la riprova che questo Governo sta gestendo male ed in modo approssimativo la questione degli sbarchi e dei migranti. È ancora più grave che ciò accada il giorno dopo la visita della Presidente della Commissione UE Von der Leyen e del Presidente del Consiglio italiano a Lampedusa”, concludono i dem.
La Procura di Roma, coordinati dal pubblico ministero Gianfederica Dito, ha chiuso le indagini, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, su Carlos Malatto, l’ex tenente colonnello dell'esercito argentino, accusato nel nostro paese dell'omicidio di otto persone, vittime del cosiddetto 'Piano Condor'.
Malatto, nato a Buenos Aires nel 1949, in possesso della doppia cittadinanza italiana e argentina, risiede attualmente in Sicilia dove è scappato per evitare i processi nel suo paese di origine. Dal ritorno alla democrazia, infatti, l’Argentina ha avviato un percorso di verità e giustizia per le vittime della dittatura e oggi sono oltre mille gli imputati condannati per i crimini compiuti durante il regime.
“Il governo argentino, nei confronti di Malatto, ha già richiesto l’estradizione per procedere in ordine ad una serie di reati commessi nel corso degli anni 1976 e 1977 – ha sottolineato l’on. Fabio Porta commentando la notizia di oggi. “Io stesso, insieme ad altri deputati del Pd, ho presentato un’interrogazione per chiedere al governo italiano di ottemperare alle richieste di detenzione più volte formulate dall'Autorità giudiziaria argentina.”
“Il nostro Paese – ha ricordato il deputato democratico – ha saputo cogliere di fatto il senso politico e storico di queste difficili operazioni di giustizia che riguardano vicende che hanno sconvolto popoli amici come quelli del Sudamerica. Le vittime di quel periodo di orrore furono migliaia, anche tra i figli e i nipoti degli italiani in Argentina e in altri paesi dell’America Latina; una generazione massacrata dalla violazione sistematica di ogni diritto e dalla totale impunità”.
“Non posso che esprimere soddisfazione per la conclusione delle indagini della Procura di Roma con la speranza che, anche nel caso di Malatto, possa essere accertata la verità in sede processuale. All’indomani dei 50 anni del sacrificio di Allende, la notizia di oggi rafforza la nostra convinzione che i processi sono il doveroso riconoscimento alle vittime e alle loro famiglie ma anche il monito più incisivo alle derive che tuttora offendono l’umanità”.
Con la morte di Domenico De Masi l'Italia perde uno dei suoi intellettuali più attenti e impegnati, uno dei pochi direi e sicuramente uno di coloro che sono conosciuti e apprezzati all'estero.
Io perdo un maestro ed un amico, conosciuto negli anni dei miei studi di sociologia a Roma e ritrovato dopo molti anni nel comune impegno nell'Associazione di Amicizia Italia-Brasile.
Gli sarò sempre grato per il suo sostegno politico e per le tante conversazioni sull'Italia e sul Brasile.
Amico personale di Fernando Henrique Cardoso e di Luis Inacio Lula da Silva, ha sempre considerato il Brasile la sua seconda patria e ha anche avuto l'onore di essere il riferimento italiano del grande architetto Oscar Niemayer.
Mancherà a tutti la sua visione anticonformista e coraggiosa della società della politica, la sua passione personale e scientifica per il mondo del lavoro e i lavoratori, la capacità unica di comunicare e intessere relazioni dentro e fuori il nostro Paese.
Alla moglie e ai familiari vanno l'abbraccio e le condoglianze mie personali e dell'Associazione di Amicizia Italia-Brasile.
Utile per rivitalizzare borghi che si stanno spopolando
“Oggi, durante l’esame della Delega al governo per la riforma fiscale, sono intervenuto in Aula per chiedere al governo di ripensare il parere contrario all’Odg che ho presentato assieme ai colleghi Di Sanzo, Ricciardi e Carè per rendere più funzionale la legge che prevede un regime fiscale speciale volto a favorire il trasferimento di pensionati residenti all'estero in alcuni comuni del Mezzogiorno con determinate caratteristiche demografiche per favorire gli investimenti, i consumi ed il radicamento in loco. Ho chiesto al governo di ripensare il suo parere sul mio odg visto che era mirato semplicemente a rafforzare una misura già esistente dal 2018 volta a rivitalizzare le zone colpite da spopolamento soprattutto del Sud Italia, rivolgendomi anche ai colleghi provenienti da queste zone, attraverso l’applicazione di un regime fiscale attrattivo soprattutto per i pensionati che scelgono di trasferirsi in queste zone portando il proprio reddito che entrerebbe, così, nel circuito economico locale. Quindi, ho ricordato al governo, con un parere negativo su quanto richiesto si certifica il fatto che l’Italia oltre a non essere attrattivo per i giovani non lo è neanche per gli anziani e quindi è inutile scomodare la Venere di Botticelli o le Winx per promuovere l’Italia nel mondo ma basterebbe semplicemente citare Enzo Iannacci: Vengo anch’io, no tu no. Di fronte e a queste evidenti contraddizioni del governo, che a parole promuove il turismo delle radici ma poi, nei fatti, chiude le porte a chi vuole tornare, noi del Pd continueremo a lavorare per riformare il nostro Paese nella direzione di uno sviluppo sostenibile che includa anche la grande Comunità italiana nel mondo”.
Lo ha dichiarato Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America.
Dichiarazione di Laura Boldrini e Fabio Porta, deputati Pd
All’Amazzonia è stato dedicato l’incontro di oggi promosso alla Camera dei Deputati dall’Associazione di Amicizia Italia-Brasile, in collaborazione con “Ambientevivo”, “Calabria tra le righe”, “Projeto Saude & Algeria” e “UIL Scuola”.
Ospite d’onore una testimone diretta della lotta per la preservazione dell’Amazzonia e la salvaguardia delle popolazioni indigene, Elenira Mendes, figlia del sindacalista ambientalista Chico, assassinato brutalmente nel 1988 da un sicario assoldato dai suoi oppositori.
Ad accoglierla due parlamentari impegnati in prima linea contro lo sfruttamento delle terre indigene e la difesa dell’Amazzonia: la Presidente del Comitato diritti umani della Camera Laura Boldrini e il Presidente del gruppo di amicizia Italia-Brasile Fabio Porta.
In Italia sarà pubblicata quest’anno la prima biografia del “Gandhi della foresta”, come è stato definito il leader dei lavoratori dell’estrazione della gomma nello Stato dell’Acre in Amazzonia, a trentacinque anni dalla morte e alla viglia dell’ottantesimo anniversario della nascita.
Elenira Mendes, in Italia su invito dell’associazione “Calabria tra le righe” per una serie di conferenze ed incontri dove racconterà la sua vicenda personale unitamente al grande lascito politico e morale del padre, ha voluto intrattenersi sulla grandissima attualità della difesa dell’ambiente e della foresta “costruendo un nuovo modello di sviluppo che possa coniugare il rispetto dell’ambiente, la tutela delle popolazioni indigene e la crescita equa e sostenibile dell’Amazzonia nella positiva valorizzazione delle sue grandi ricchezze.”
Dichiarazione di Fabio Porta, deputato Pd eletti presidente Inter gruppo parlamentare Expo 2030
- "L'endorsement del Presidente della Repubblica del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, nei confronti della candidatura della città di Roma come sede di EXPO 2030 è un fatto di straordinaria importanza", ha dichiarato Fabio Porta, Presidente dell'intergruppo parlamentare ROMA EXPO 2030 e della Sezione di amicizia parlamentare Italia-Brasile.
"La dichiarazione di Lula è avvenuta proprio a Roma, dopo che il Presidente del Brasile aveva incontrato il Presidente Mattarella, la Premier Giorgia Meloni e il Sindaco Roberto Gualtieri" ha aggiunto Porta, "e questo carica di un valore ancora maggiore il sostegno del Brasile alla candidatura di Roma. Come Presidente dell'Intergruppo EXPO ROMA 2030 e della sezione Italia-Brasile dell'Unione interparlamentare sarà mia cura dare sostegno e continuità a questo importante impegno del Brasile in tutte le sedi competenti dove sarà possibile fare sentire la nostra voce".
A Valparaiso (Cile) duecento parlamentari di tutto il mondo hanno approvato il “Patto globale contro la fame e la malnutrizione”. A conclusione del secondo Summit mondiale organizzato in collaborazione con la FAO, deputati e senatori provenienti da tutti i continenti hanno sottoscritto e approvato un “Patto” con il quale si impegnano “a lavorare per una transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili, inclusivi, equi, resilienti e mirati alla realizzazione del diritto ad una alimentazione adeguata per tutti”.
Il patto impegnerà i Parlamenti a promuovere nuove leggi e ad aggiornare le esistenti, favorendo una adeguata allocazione di poste di bilancio a favore della lotta alla fame e alla malnutrizione e di politiche orientate alla sicurezza e alla educazione alimentare.
L’accordo di Valparaiso mira a promuovere e rafforzare la collaborazione tra Parlamenti e ‘stakeholders’ (mondo accademico, società civile, comunità scientifica, settore privato) per incoraggiare lo scambio delle migliori esperienze e unire le forze.
Per raggiungere tali finalità i parlamentari chiedono inoltre alla FAO “di prestare assistenza nello sviluppo di strumenti tecnici per sostenere l’implementazione del Patto.”
Un prossimo Summit per verificare i risultati raggiunti e programmare nuove iniziative sarà convocato entro il 2026; il pre-vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari si terrà invece a Roma il prossimo 26-28 luglio e anche in quella sede saranno presentati i contenuti e le richieste del “Patto di Valparaiso”.
Secondo il deputato del Partito democratico, Fabio Porta, delegato della Camera dei Deputati al Summit, “la lotta alla fame e alla malnutrizione è ormai diventata una emergenza assoluta, aggravata dal cambiamento climatico e dal moltiplicarsi dei conflitti in varie parti del mondo. Sicurezza alimentare e crescita sostenibile dovranno essere centrali nell’agenda politica di tutti i governi e da ciò deriva la responsabilità centrale dei Parlamenti come rappresentanti di popoli e nazioni”.
Deputato dem rappresenta Camera in Cile a Summit globale
“Sono onorato di rappresentare la Camera dei Deputati nel secondo Summit globale organizzato dai Parlamenti di tutto il mondo per dare forza a politiche nazionali e sovranazionali in grado di contrastare la fame e la denutrizione nel mondo. A questo evento parteciperanno colleghi deputati e senatori in rappresentanza dei Parlamenti di tutto il mondo per riaffermare l’urgenza della lotta alla fame e alla malnutrizione, identificare esempi di ‘best practice’ e le priorità sulle quali concentrare le iniziative delle rispettive assemblee legislative”.
il deputato Pd Fabio Porta presenta l'iniziativa dell'intergruppo "Italiaci per un futuro glocal" domani alla Camera
Fabio Porta: “Da emigrazione e immigrazione una risposta “italica” all’avanzare dell’inverno demografico e allo spopolamento delle aree interne del Paese”.
“Aspiranti italiani”, così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito quell’enorme patrimonio di energie vitali che oggi potrebbe costituire la prima grande risposta alla crisi di risorse umane che colpisce l’Italia in maniera ormai cronica e strutturale. Dal bacino della grande diaspora italiana nel mondo e dall’universo ibrido degli italici – emigrati all’estero ed immigrati in Italia – come anche da tutti coloro che guardano al nostro Paese con interesse e simpatia potrebbe arrivare, grazie a politiche attive e innovative, il potenziale umano per invertire la tendenza quasi inesorabile che secondo l’ISTAT ridurrebbe da oggi al 2040 di sei milioni il numero di italiani in età lavorativa. Si tratta di una vera e propria emergenza di carattere anzitutto economico, ma anche sociale e culturale.
La “circolarità dei talenti”, come il Presidente Mattarella l’ha definita rivolgendosi agli italiani all’estero in occasione della Festa della Repubblica, può costituire una prospettiva strategica per lo sviluppo del Paese, a condizione che venga integrata e accompagnata da politiche attive in materia di flussi migratori che, senza strumentali riferimenti a “razze” o “etnie”, possa riferirsi ai “nuovi italiani” nel senso più aperto e inclusivo del termine, che comprende – per esempio – tanto le generazioni di italiani nati all’estero quanto i giovani nati in Italia da genitori stranieri.
Di questi temi si occuperà l’Intergruppo “Italici per un futuro glocal” promosso dall’On. Fabio Porta, con un primo seminario organizzato insieme all’associazione “Svegliamoci italici” e al “Comitato 11 ottobre di iniziativa per gli italiani nel mondo”.
Il convegno si svolgerà domani presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, dalle ore 15.30. Sarà aperto dai saluti della Vice Presidente della Camera, Anna Ascani e concluso dal Presidente dell’Intergruppo Fabio Porta. Sono previste relazioni di Piero Bassetti, Raffaele Marchetti, Nicola Mattoscio, Carmen Bizzarri, Morena Diazzi e Aldo Aledda, oltre agli interventi di parlamentari aderenti all’intergruppo, degli eletti all’estero e di esperti e protagonisti del mondo dell’emigrazione e dell’immigrazione. Sarà possibile seguire i lavori tramite la pagina web della Camera dei Deputati.
UN’INTERROGAZIONE DEL PD AI MINISTRI DELL’INTERNO E DELLA GIUSTIZIA
“Ho sottoscritto l’interrogazione della collega Rachele Scarpa perché il rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo, senza discriminazioni di genere, orientamento sessuale o origine etnica devono essere garantiti sempre, anche dalla polizia. Incidenti come quello di Milano sottolineano la necessità di formare le forze dell’ordine sul rispetto dei diritti umani e sull'approccio più appropriato nelle interazioni con le persone, specialmente quelle in situazioni di vulnerabilità”.
L’episodio di Milano, documentato da un video girato da alcuni studenti dell'università Bocconi, riguarda un intervento della polizia locale nei confronti di una donna transessuale brasiliana. Nel filmato si vede la donna, in una situazione di apparente vulnerabilità, bloccata a terra da quattro agenti che le spruzzano negli occhi spray al peperoncino, le danno calci, la colpiscono ripetutamente con il manganello senza che lei reagisca in alcun modo. Come riportato nell’interrogazione, si tratta di un intervento preoccupante, qualunque reato sia stato eventualmente compiuto. La violenza e la sopraffazione dei metodi che vengono ripresi sono assolutamente inaccettabili in uno stato di diritto e vanno contro i principi di giustizia, rispetto dei diritti umani e uguaglianza per tutti i cittadini".
"Le forze dell’ordine hanno il compito di garantire la sicurezza e proteggere i cittadini e quando si verifica un abuso di potere o un uso eccessivo della forza, le preoccupazioni sono più che legittime. In situazioni di questo genere, è necessario che vengano condotte verifiche approfondite e imparziali. La promozione di una cultura di responsabilità e l'addestramento adeguato possono contribuire a prevenire abusi e a garantire che tutte le persone siano trattate con dignità e rispetto” così Fabio Porta, deputato italiano residente in Brasile e cofirmatario dell’ interrogazione sui fatti di Milano.
“Il nostro impegno sull’insieme delle missioni internazionali e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione è puntuale, come si evince dal testo della Risoluzione che questa mattina ho depositato a nome del mio Partito”, così il deputato dem Fabio Porta, a margine dell’intervento svolto a nome del PD nell’ambito della discussione generale sulle missioni internazionali avviata oggi a Montecitorio.
“Per quanto riguarda la Libia, il Partito Democratico ha espresso la sua contrarietà sul punto riguardante il rifinanziamento della missione di supporto alla guardia costiera libica. Lo ha fatto proponendo degli emendamenti che sono stati respinti dal governo nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Esteri e Difesa di ieri. Voglio ricordare che già lo scorso anno il PD chiese un cambiamento di approccio nella gestione di questa missione da inquadrare in una cornice europea e non più solo bilaterale. A distanza di anni dal Memorandum Italia-Libia, infatti, c’è la concreta necessità di un cambiamento di strategia che tenga insieme la difesa degli interessi italiani e il rispetto dei diritti umani".
“La posizione critica del PD sul rifinanziamento della Guardia costiera libica non significa, però, abbandonare le altre missioni bilaterali in Libia. Il PD sostiene quelle per la formazione, per lo sminamento, a difesa degli interessi strategici nazionali. Quello che chiediamo al governo è un impegno concreto presso le sedi europee e bilaterali con la Libia, finalizzato alla chiusura immediata dei centri di detenzione, promuovendo forme di assistenza ai migranti e rifugiati che vi sono rinchiusi attraverso una nuova policy che poggi sostanzialmente su tre pilastri: il rafforzamento delle procedure di reinsediamento così come promosso dalla UHNCR; il rafforzamento dei corridoi umanitari verso i paesi che diano disponibilità per l’accoglienza; il sostegno a progetti di inclusione alternativi già sperimentati in altri contesti”.
“Il riferimento che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sua intervista uscita sul Corriere della Sera il 21 aprile scorso, ha fatto alla ‘cultura italica’ non può essere in alcun modo interpretato come una rinuncia ai valori universali che stanno alla base della nostra concezione della vita. L'ibridazione italica è parte essenziale della nostra storia, analogamente, l'italicità si esprime nella sua più forte e probabilmente visibile dimensione nell'essenza e nella conseguenza del più grande fenomeno sociale della storia d'Italia: la diaspora italiana nel mondo. Grazie al suo influsso, oggi si sentono legati al nostro Paese non solo i figli e i nipoti di quella epopea migratoria, ma anche tutti coloro che, in Italia e all'estero, vedono il nostro Paese con ammirazione e speranza. L'italian sounding, tirato in ballo a sproposito da qualche politico poco informato sulla reale penetrazione della creatività e dell’ingegno italico nel mondo, è altra cosa e andrebbe trattato con un minimo di conoscenza della nostra grande business community all'estero. Emigrazione e immigrazione, come anche il recente Def presentato dal governo ci ricorda e come gli ultimi rapporti ISTAT ci ripetono ormai da anni, possono e anzi devono essere il volano di una nuova crescita e quindi dello sviluppo del Paese. Così il deputato dem Fabio Porta, eletto nella circoscrizione Estero dell’America meridionale, in una lettera al Corriere della Sera pubblicata ieri, in replica alle critiche rivolte al capo dello Stato, per l'uso dell'aggettivo “italico”, da parte del quotidiano La Verità in un articolo pubblicato il 22 aprile scorso.
I deputati dem Fabio Porta, eletto in Sud America, e Lia Quartapelle Procopio, hanno presentato un’interrogazione in commissione Esteri rivolta ai ministri della Giustizia, degli Affari esteri e dell’Interno, sul caso della mancata estradizione di un cittadino in possesso di doppia cittadinanza, italiana e argentina, Carlos Luis Malatto, accusato di gravi reati commessi negli anni 1976 e 1977, quando era ufficiale dell’esercito argentino.
“Si tratta - affermano i due parlamentari del Pd - di questioni legate alla terribile vicenda dei desaparecidos, con la sparizione forzata di oppositori dell’allora regime argentino. Un fenomeno che è stato riconosciuto come crimine contro l'umanità dall'articolo 7 dello Statuto di Roma del 17 luglio 1998 per la costituzione del Tribunale penale internazionale e dalla risoluzione delle Nazioni Unite numero 47/133 del 18 dicembre 1992. Ormai il tribunale di San Juan, nel 2019, ha emesso un terzo mandato di cattura internazionale contro questo ex ufficiale argentino per 5 distinti casi di omicidio - ricordano i due deputati - e pertanto abbiamo chiesto al Governo quali iniziative “intenda intraprendere al fine di dare ottemperanza alle richieste di detenzione più volte formulate dall'Autorità giudiziaria argentina. Auspichiamo che ci sia una pronta e sollecita azione del governo affinché sia fatta giustizia”.
“Le immagini della sofferenza del popolo Yanomami, indigeni della foresta amazzonica brasiliana, scuotono le coscienze di ognuno di noi e non possono far restare indifferenti persone come me impegnate a costruire il bene comune in politica, soprattutto quando sembra che lo sfruttamento illegale delle loro risorse interessi anche le importazioni italiane di materiali preziosi. Per questa ragione ho chiesto, assieme ai colleghi Enzo Amendola, Laura Boldrini e Lia Quartapelle, con una interrogazione al governo, di attivarsi sul piano diplomatico affinché 'vengano implementati gli accordi internazionali in vigore per assicurare la sostenibilità e la tutela delle popolazioni indigene e venga aiutato il popolo Yanomami ad uscire dall’emergenza'. Inoltre, per evitare che il prodotto dello sfruttamento illegale del territorio appartenente a tale popolo arrivi anche in Italia, arricchendo i predatori, 'che venga rafforzata la rete di controllo sulla filiera dei prodotti provenienti dall’estero, in maniera che siano chiare ed evidenti le certificazioni richieste sul piano internazionale, per assicurare un Made in Italy che rispetti l’eticità dell’origine dei prodotti secondo norme internazionali universalmente acclarate'”.
Lo dichiara il deputato dem Fabio Porta eletto in Sud America e membro della commissione Esteri della Camera dei Deputati.
“Non possiamo tacere di fronte alla sofferenza e alla devastazione provocata dalla guerra, comprese le violenze sulla popolazione civile. Per questa ragione siamo qui, oggi, impegnandoci di fronte al Paese sui valori da preservare e sulla democrazia da difendere. Discutendo apertamente su cosa fare, su come lavorare, prima di tutto e lo sottolineo, per aiutare ad avere una pace che possa durare nel tempo.” Lo ha affermato il deputato del Pd, Fabio Porta, membro della Commissione Esteri, intervenendo nell’Aula di Montecitorio a nome del Gruppo del Partito Democratico durante la discussione sulla “Conversione in legge del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185, recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina”.
“Corre l’obbligo morale di aiutare chi è in difficoltà anche nella prospettiva di ristabilire il diritto e la pace tra i popoli, secondo un ordine internazionale basato sulla democrazia e non sulla forza - ha proseguito Porta -. Vogliamo ribadire, oggi, l’importanza alla legittima difesa di uno Stato anche con una reazione armata e con l’ausilio di Stati terzi per mantenere la sua integrità territoriale e la sua indipendenza, un diritto naturale, come richiamato dall’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite”.
“Vogliamo agire in politica, qui ed ora, per governare i processi storici e non subirli, per costruire la pace e non vederla imposta. Si vis pacem, para pacem! Noi la vogliamo veramente la pace e perciò la prepariamo aiutando chi è aggredito a rialzarsi e guardare con fiducia ad un futuro insieme per una Europa libera ed indipendente”, ha concluso il deputato dem.