• 07/03/2019

“Cosa pensate del ddl Pillon? Cosa pensate delle affermazioni contenute nel volantino che è apparso su tutti i social con il logo della Lega Nord di Crotone? Cosa pensate dei commenti del vostro assessore contro la cantante Emma Marrone? Cosa pensate del permanere in carica dell'assessore alla cultura di Pisa, nonostante sia accusato di stalking nei confronti della ex compagna? Cosa pensate di quell'articolo della Legge di Bilancio che assegna la terra alle famiglie con il terzo figlio? Come pensate di contrastare la violenza di genere? Come vedete le donne?”. Lo scrive Susanna Cenni, deputata del Partito democratico, in una lettera aperta a Susanna Ceccardi e alle donne della Lega.

 

“Non sono domande difficili – spiega - E io credo che le donne toscane, forse anche quelle che hanno votato Lega, meritino una risposta. Meritano di sapere se la Lega, come dimostrano i provvedimenti e le dichiarazioni, considera le donne solo come madri e mogli, come ‘angeli del focolare’ dedite solo alla riproduzione della specie. Ho proposto alle colleghe del Carroccio una sorta di esercizio politico e democratico, perché anche se la politica è fatta di uomini e donne, che sono differenti, tutti hanno lo stesso diritto di dire, pensare, agire, votare, governare. E perché l'autonomia femminile è un valore di tutte e tutti noi dovremmo averne cura, soprattutto se facciamo parte delle istituzioni del nostro Paese”.

 

“Spesso nelle aule parlamentari, nei consigli comunali e anche nel Paese, le donne di differenti forze politiche sono state capaci di costruire un fronte comune per i diritti delle cittadine – esordisce Cenni - Ma oggi, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, sembra aver archiviato questa potenza trasversale delle donne. Oggi c’è solo un grande silenzio su provvedimenti, parole e avvenimenti gravi che mettono a rischio la libertà e la dignità delle donne italiane. La Lega Toscana ha una coordinatrice, ha eletto parlamentari, ha donne in molte istituzioni e allora mi rivolgo proprio a queste donne, in un giorno simbolico come l’8 marzo, per conoscere la loro opinione su un tema fondamentale come quello legato ai diritti delle donne”.