“Lo Stato deve garantire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza, così come previsto dalla legge 194 senza violare od ostacolare in alcun modo la libertà di scelta delle donne e delle famiglie. Leggo amareggiata rispetto alla difficoltà incontrata da una donna padovana, già madre di due figli, ad esercitare il proprio diritto di scegliere di abortire nella mia regione. Il servizio sanitario locale deve organizzarsi perché questi fatti non accadano più. Nella Regione Veneto quasi 8 ginecologi su 10 sono obiettori: mi auguro che si intervenga al più presto per garantire maggiormente anche alle donne venete un diritto sancito dalla legge. La scelta del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di indire un bando per medici non obiettori è una scelta giusta. Gli studi sulla applicazione della 194 mettono in luce che la legge non è stata applicata correttamente nella seconda parte che prevede l’obiezione e la libertà di scelta delle donne ad essere informate per la tutela della loro salute. Ci auguriamo che la decisione del governatore della regione Lazio faccia da apripista per altre regioni in modo da colmare il disequilibrio esistente tra obiettori e non obiettori. È anche necessario potenziare una informazione capillare rivolta alle nuove generazioni sulla corretta applicazione della 194, insieme ad un potenziamento anche dei consultori familiari e delle strutture con mediatori culturali per le donne straniere. Solo così è possibile evitare di tornare agli aborti clandestini, diminuiti grazie alla 194”. Lo dichiara la deputata Pd e vicepresidente commissione Affari sociali di Montecitorio, Daniela Sbrollini.