Presentata interrogazione
“Salvaguardare la continuità produttiva dello stabilimento del Gruppo Petti di Venturina, relativamente alla lavorazione del pomodoro coltivato in Italia, al fine di tutelare i livelli occupazionali e il corretto pagamento e la sostenibilità economica degli agricoltori che conferiscono la materia prima”: è quanto chiedono al governo in una interrogazione i deputati del Partito Democratico Luca Sani, Susanna Cenni, Andrea Romano e Antonella Incerti, a seguito dell’inchiesta che ha portato al sequestro di 4.477 tonnellate di pomodoro falsamente etichettato come 100 per cento italiano.
“Attendiamo gli sviluppi delle indagini – riporta una nota congiunta - ma appare evidente che tale episodio potrebbe avere conseguenze negative per la continuità produttiva dell'azienda, in particolare per lo stabilimento di Venturina, per i livelli occupazionali coinvolti e per il corretto pagamento dei fornitori di pomodoro coltivato in Italia. Molti produttori locali, della Toscana e di alcune altre zone del centro Italia, cedono infatti pomodori al Gruppo Petti ed è necessario assicurare, proprio all'inizio della stagione di raccolta, adeguate garanzie economiche a tali aziende agricole che potrebbero non essere saldate nei termini previsti o avere gran parte della produzione invenduta”.