“Auspichiamo collaborazione tra commissario e territorio”
"Il lavoro dei sindaci è semplicissimo”. Se è davvero l’espressione usata da chi dirige la struttura commissariale dell’alluvione, esprime un’idea lontana anni luce da quella che è la realtà concreta del lavoro degli amministratori. Non vorremmo che tradisse anche un certo fastidio, quasi come se le richieste dei primi cittadini che denunciano procedure complesse e risorse che non arrivano fossero reato di lesa maestà. Le capacità del generale Figliolo e il suo servizio per il bene comune sono riconosciuti e apprezzati. Con sindaci e regioni ha già lavorato durante il Covid. Sull’alluvione in Emilia Romagna ha potuto contare su un tessuto sociale e istituzionale serio e solido. Siamo certi nel sostenere che non si volessero addossare responsabilità per i ritardi a più di cento amministratori che da maggio in Emilia Romagna si confrontano con difficoltà enormi, dalle vittime annegate nel fango a chi ha perso tutto, fino alle opere da ricostruire. Ci sono amministratori di piccoli comuni con più frane che abitanti, senza dipendenti, senza funzionari e che hanno a che fare con opere imponenti come il ripristino di strade essenziali per un’intera regione. Se tutto il meccanismo messo in campo per la ricostruzione è così farraginoso e complesso, ricordiamo come sindaci e regione avessero avanzato proposte diverse e meno contorte da quelle poi messe in campo e in capo ad una struttura commissariale così istituita. Magari più che ai sindaci bisognerebbe rivolgersi allo stesso governo per accelerare e cambiare passo. La si può dire come si vuole, ma è un punto fermo purtroppo che le ordinanze per i nuovi lavori per la messa in sicurezza o il ripristino di strade, scuole ed altri edifici pubblici ancora non ci sono. In questo senso, auspichiamo che al più presto si ristabiliscono costanti e puntuali meccanismi di confronto e collaborazione tra territorio e commissario.