“bocciato emendamento Pd su rappresentanza territori montani”
“Non mi stupisce l’atteggiamento del M5s sul tema, perché da sempre si sono dimostrati poco interessati ai temi dell’autonomia, dei territori e del principio di sussidiarietà. Hanno una visione centralista e accentratrice della democrazia che non condivido, ma che posso politicamente capire. Il dato politico della votazione sul nostro emendamento è invece la posizione della ‘fu Lega Nord’. Hanno gettato la maschera, sono autonomisti a fasi alterne, nelle campagne elettorali parlano e si riempiono la bocca di territori e di autonomia, una volta giunti a Roma si dimostrano per quello che sono: un partito centralista e nazionalista che usa e sfrutta temi delicati e importanti come quelli dell’autonomia come bandiere da sventolare per la convenienza elettorale”.
Così Enrico Borghi, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera, dopo la bocciatura ieri in Aula, in occasione della discussione sulla riforma costituzionale proposta dal governo sulla riduzione del numero dei parlamentari, dell’emendamento Dem a prima firma De Menech e Borghi. L’emendamento, respinto da Lega, M5s e Fdi, aveva la finalità di garantire la rappresentanza dei territori montani e marginali e di quelli con una bassa densità abitativa che, a seguito della riduzione del numero dei parlamentari, rischiano di non essere più rappresentati nel futuro Parlamento a causa della loro dispersione demografica e delle normative elettorali che privilegiano i centri maggiormente popolati.
“Il tema della rappresentanza territoriale - aggiunge il segretario d’Aula dei democratici - non è solamente legato all’elezioni pro-tempore dei rappresentanti in Parlamento di queste aree. E’ più generale e delicato. Un Paese che non riesce a garantire pari rappresentanza ai propri territori è un paese più fragile che rischia di alimentare crescenti diseguaglianze di opportunità per le popolazioni che abitano queste aree causando maggiori costi sociali, ambientali ed economici. Grillini e leghisti stanno costruendo un’Italia più ingiusta e più squilibrata, tagliando democrazia e libertà alle sue parti più fragili. Noi - conclude il parlamentare ossolano - lotteremo contro questa deriva”.