Il ministro Calderoli, pur di minimizzare le valutazioni del servizio di bilancio del Senato sulle criticità legate al progetto di autonomia differenziata, interpreta banalmente e si arrampica sugli specchi quando dice che si tratta di previsioni ipotetiche. Anche il Def, e Calderoli lo sa bene, ma glielo ricordiamo noi, si basa su ipotesi e previsioni di crescita economica e su quelle, conseguentemente, si assumono decisioni e si fanno le leggi di bilancio.
Il dossier del Senato segnala che non si possono assegnare funzioni alle Regioni basando il loro finanziamento sulla tassazione regionale perché il ciclo economico negativo riduce la capacità di tassazione, le Regioni hanno capacità di tassazione differente, manca la capacità compensatoria dello Stato. Neanche la Ragioneria Generale dello Stato può mettere in discussioni queste libere e oggettive valutazioni del servizio Bilancio del Senato che portano ad un fatto chiaro, solo le Regioni ricche hanno margine per assumere nuove funzioni, quelle povere no. Non c’entra niente la bravura degli amministratori ma il punto di partenza dell’economie regionali. Ergo si conferma che il progetto di Calderoli alimenta solo gli egoismi, affossa le Regioni e le popolazioni più deboli, divide ulteriormente il Paese. Un progetto di autonomia che non serve all’Italia, né serve per accreditare il governo in Europa. E allora viene da chiedersi, per chi lo fa?
Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio della Camera.