Vogliono spaccare l’Italia e non conoscono nemmeno la geografia e la storia democratica del nostro Paese. Qualche minuto fa il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci, arrampicandosi sugli specchi, ha tentato di giustificare l’autonomia differenziata segnalando la disparità di riconoscimento istituzionale tra i cittadini sardi e siciliani con quelli delle regioni del Mezzogiorno. Con un atteggiamento sarcastico ed accusatorio Vinci ha solennemente chiesto agli altri parlamentari: “cos’hanno in più i cittadini sardi e siciliani di quelli campani o pugliesi per avere la specialità regionale?”
Provino a spiegarglielo i parlamentari sardi e siciliani di maggioranza a questo loro collega i motivi della specialità delle due isole regioni o di tre regioni di confine bilingue, magari insieme ai principi costituzionali di insularità. Se non ci riescono a parole provino con i disegnini così l’on. Vinci evita di parlare senza sapere e si risparmia una nuova figuraccia. Nel farlo probabilmente questi colleghi potrebbero anche accorgersi del drammatico errore che stanno compiendo per il Sud, tutto insieme, e anche per Sardegna e Sicilia, che non vengono minimamente protette da una disarticolazione della finanza pubblica, con l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, sulla quale ha lanciato l’allarme anche la Conferenza Episcopale Italiana perché sbriciola il Paese, nega la parità dei diritti per tutti i cittadini e serve solo per rafforzare l’egoismo di alcune regioni del Nord.
Lo dichiara il deputato del Pd Silvio Lai.