• 11/04/2024

“L’autonomia differenziata che il governo vuole imporre al Paese, nonostante le diffuse contrarietà, a cominciare dai sindaci, non solo è sbagliata perché si determineranno evidenti disparità nei servizi, nelle opportunità e nei diritti dei cittadini italiani, ma sull’ambiente rischia di produrre una vera e propria catastrofe che pagheremo in termini di salute e di benessere”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione agricoltura e Segretario di presidenza della Camera, che questa mattina è intervenuto in Commissione Affari Costituzionali nella discussione generale sull’autonomia differenziata.

“La natura - aggiunge - con tutte le sue implicazioni, non può vivere dentro recinti ristretti perché come tutti sanno dovrebbe essere difesa in modo omogeneo e coerente su tutto il territorio nazionale in stretta relazione con areali ancora più vasti. Trasferire le competenze esclusive ora in capo allo Stato alle Regioni, a maggior ragione dopo la modifica costituzionale, rischia di diventare un boomerang perché nessun territorio si può salvare da solo dagli effetti dei cambiamenti climatici né da solo può realizzare quella riduzione delle emissioni climalteranti o inquinanti di cui abbiamo bisogno. L’idea stessa che si possano fare scelte differenti che riguardano le politiche energetiche, le reti di trasporto, il governo del territorio, le regole di autorizzazione degli impianti produttivi o delle infrastrutture necessarie ad affrontare la sfida della transizione energetica e produttiva non può che essere valutata negativamente. Diceva Antonio Cederna che la lotta per la salvaguardia dei valori storico-naturali del nostro paese è la lotta stessa per l'affermazione della nostra dignità di cittadini, la lotta per il progresso e la coscienza civica contro la provocazione permanente di pochi privilegiati onnipotenti. A coloro che oggi si sentono onnipotenti - conclude - chiediamo di fermarsi e pensare agli interessi generali del Paese e non ai  loro privilegi che hanno il risvolto di baratti politici come dimostra l’altra vicenda sul premierato”.