Autonomia differenziata: Lai, Calderoli ci riprova senza risorse
"Calderoli ci riprova con le riforme senza risorse e a danno del sud.
"Calderoli ci riprova con le riforme senza risorse e a danno del sud.
“Il Partito democratico vota contro questo provvedimento che modifica la disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma. La criticità principale riguarda l’articolo 3 del testo, relativo agli organi della Fondazione, poiché il governo e la maggioranza hanno deciso di intromettersi pesantemente nelle nomine a discapito delle richieste che giungevano dal territorio.
“La Corte Costituzionale ha demolito l’Autonomia di Calderoli. La legge infatti non rispetta i principi di sussidiarietà e di unità della nazione che per ironia della sorte sono messi in discussione proprio dal governo dei patrioti. Ora la Premier venga in Parlamento per dire come intendono affrontare la sentenza e come intendono andare avanti, ma blocchino subito le intese avviate con le Regioni. Ci dicano cosa vogliono fare della protezione civile o del commercio estero, alcuni dei temi più controversi al centro del conflitto di attribuzione tra Stato e Regioni”.
“Chiedo un'informativa urgente al ministro Calderoli per sapere come intenda proseguire sull'Autonomia differenziata dopo che qualche ora fa la Corte Costituzionale ha praticamente demolito l'impianto della sua ormai ex riforma. La sentenza dice che non si può più fare nulla. In qualsiasi paese al mondo probabilmente a quest'ora, dopo un fallimento del genere, il ministro competente si sarebbe già dimesso.
“La lettura delle motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale chiariscono ulteriormente i profili di grave incostituzionalità della riforma sull'Autonomia differenziata. Rappresentano una pietra tombale sul progetto secessionista della destra che viene smontato nei punti essenziali. Il governo non può più far finta di nulla. Blocchi immediatamente l'iter delle intese avviate e torni indietro su questa riforma. Si fermi e riconosca il proprio fallimento”.
“Il partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, per chiedere una moratoria, e quindi una sospensione di tutte le intese con le regioni in seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale sull’autonomia differenziata. Ecco il testo dell’interrogazione promossa dal responsabile sud del Pd, il deputato democratico, Marco Sarracino.
“Siamo molto preoccupati dalla decisione del governo di selezionare la possibilità di poter curare una bronchiolite subordinandola al luogo di residenza dei bambini. Vietare la somministrazione del Nirsevimab alle regioni che si trovano in piano di rientro è una vessazione che colpisce i più deboli.
Da tempo sosteniamo che la sanità ha bisogno di investimenti e che le cose peggioreranno con l'autonomia differenziata.
“Dopo gli attacchi alla CEI che ha denunciato gli effetti drammatici dell’autonomia differenziata per il Mezzogiorno, adesso apprendiamo che il governo si prepara ad attaccare le famiglie, mettendo in discussione l’assegno unico che è uno strumento fondamentale di welfare sociale. La pausa estiva non ha portato consiglio: la maggioranza continua con l’arroganza che l’ha contraddistinta finora e pur di far cassa attacca e penalizza i più fragili e chi ha più bisogno di sostegno.
“La Legge regionale annunciata dal Presidente Giani, per valorizzare la ‘Toscana diffusa’, è la risposta del buongoverno e della politica solidale all’egoismo dell’Autonomia differenziata attuata dalla destra. Mentre il governo Meloni sta creando cittadini di serie A e di serie B penalizzando i territori marginali e le zone svantaggiate, la Toscana va in direzione opposta costruendo una proposta normativa che vuole rivitalizzare i piccoli centri, i borghi storici e le aree rurali e montane incentivando i servizi alla persona e la crescita economico e sociale”.
“Dopo aver raggiunto 500mila firme complessive in pochi giorni, continua a raccogliere sostegno il Referendum sull’autonomia differenziata. Sono giunte a oltre 500mila le sole sottoscrizioni digitali. È un segnale forte degli italiani contro il Governo a difesa dell'unità nazionale”. Lo dichiara su X il deputato dem Piero De Luca, Capogruppo PD commissione bicamerale questioni regionali.