Di sciocchezze se ne sentono molte, e quelle dette dall’ex ministro Savona sembrano in linea con gli sproloqui del suo sponsor Salvini. Peccato che come presidente della Consob dovrebbe preoccuparsi di tutelare i mercati e non di fare politica con la disinformazione.
Da un presidente Consob ci si dovrebbe aspettare un minimo di serietà ed ecco che invece Savona, a poche ore dalla crisi di governo, infila una bella dichiarazione ad effetto."Draghi fece il quantitative easing nel 2012, quattro anni dopo lo scoppio della crisi quando molte imprese italiane erano già saltate”.
Due notizie per Savona: primo Draghi andò alla BCE alla fine del 2011 e quindi Savona dovrebbe cogliere con plauso l’arrivo di Draghi. Secondo, non dovrebbe sfuggire a un presidente Consob che il programma di acquisto di titoli di Stato e obbligazioni di grandi gruppi è partito nel marzo 2015. Un errore fin troppo grossolano. A questo punto viene il dubbio che Savona, visti i tempi duri per Salvini, sia preoccupato più per la propria poltrona che per la trasparenza dei mercati. Oggi però potrebbe essere la giornata giusta per le sue dimissioni dalla Consob, prenda coraggio e le dia assieme al suo sponsor Salvini”. Così la capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Maria Chiara Gadda, a commento delle parole di Paolo Savona oggi al meeting di Rimini.