• 20/04/2017

“Ci sono voluti un anno di discussione in Parlamento e molti altri di confronto, anche aspro, nel Paese. Ma ora ci avviciniamo, finalmente, ad avere una legge definitiva sul ‘fine vita’ e questa è una buona notizia per tutti. Oggi l’Italia è un luogo un poco più laico e forse umanamente piú giusto”. Così Luigi Dallai, deputato del Partito democratico interviene sull’approvazione da parte della Camera dei Deputati della legge sul testamento biologico, che ora andrà al Senato prima del ritorno alla Camera per il via libera definitivo.

“Il ddl che abbiamo approvato – continua Dallai – è una buona sintesi tra il diritto all’autodeterminazione e quello alla salute. Il compromesso nella relazione tra il medico e il paziente è al rialzo, con maggiori garanzie per gli operatori sanitari e il rispetto del sacrosanto diritto di ogni cittadino di decidere sul trattamento sanitario, anche qualora si verificasse l’incapacità di intendere e di volere. Il consenso informato è il concetto chiave della legge intorno al quale convergono e trovano un punto di equilibrio alcuni principi costituzionali come quello del diritto alla vita, dell’autodeterminazione e della salute. Una buona legge, mite direi, che non apre né all’eutanasia né al suicidio assistito come temuto e talora propagandato da chi vi si è opposto. L’augurio è che sia un’altra pietra per costruire un’Italia più giusta e ancorata ai principi della laicità”.