Fine vita: Carnevali, non si tocchi legge su DAT, riprendiamo iter
" Non siamo più di fronte ad una ordinanza ma ad una sentenza della Corte Costituzionale e non sorprende il contenuto, anche se oggi non sono ancora pubbliche le motivazioni.
" Non siamo più di fronte ad una ordinanza ma ad una sentenza della Corte Costituzionale e non sorprende il contenuto, anche se oggi non sono ancora pubbliche le motivazioni.
"E' un risultato importante, un atto di civiltà nei confronti di chi soffre. E' una norma che non ha il carattere dell'obbligatorietà, ma è necessaria per garantire il diritto di autodeterminazione di ogni singola persona, pur nella consapevolezza che il rapporto di fiducia e l'alleanza che si crea tra paziente, medico e familiari, esiste naturalmente e sempre esisterà". Così l'on. Vittoria D'Incecco, componente della Commissione Affari Sociali, a proposito della proposta di legge sul testamento biologico approvata alla Camera.
“Oggi, dopo una lunga e seria discussione, abbiamo approvato una legge di civiltà. Con il biotestamento si garantisce a ogni cittadino il diritto di poter decidere, qualora si trovasse in condizioni di salute irreversibili, o improvvisamente, o in conseguenza di malattia, di rifiutare quelle prestazioni sanitarie non più utili a curare, ma solo a prolungare uno stato di agonia.
“Ci sono voluti un anno di discussione in Parlamento e molti altri di confronto, anche aspro, nel Paese. Ma ora ci avviciniamo, finalmente, ad avere una legge definitiva sul ‘fine vita’ e questa è una buona notizia per tutti. Oggi l’Italia è un luogo un poco più laico e forse umanamente piú giusto”. Così Luigi Dallai, deputato del Partito democratico interviene sull’approvazione da parte della Camera dei Deputati della legge sul testamento biologico, che ora andrà al Senato prima del ritorno alla Camera per il via libera definitivo.
Medico si deve astenere dall’accanimento terapeutico