"Ovunque ci sia uno spiraglio di pace, bisogna impegnarsi perché quello spiraglio diventi un percorso concreto. E lo spiraglio lo abbiamo visto lo scorso fine settimana a Istanbul, alla Conferenza internazionale sulla pace e una società democratica indetta dal Dem Party dopo l'appello del leader curdo Abdullah Ocalan e la decisione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) di sciogliersi e porre fine alla lotta armata. Uno scenario che può porre fine a 40 anni di violenze che hanno provocato oltre 40mila morti. Ma su cui né l'Italia né la Commissione europea hanno ancora preso una posizione. Eppure, il raggiungimento della pace andrebbe a vantaggio di tutta la regione che è ancora molto instabile e vede diversi conflitti in corso. Per questo, insieme alla collega Francesca Ghirra (Avs) che ha partecipato con me alla conferenza, ho presentato una interrogazione per sapere se e come il governo intenda impegnarsi direttamente, nelle relazioni bilaterali e in sede europea e internazionale, a sostegno del cammino di pace avviato in Turchia. Chiediamo anche, che il governo agisca presso l'Unione Europea, anche nella prospettiva di una possibile, futura adesione della Turchia, per sostenere un percorso che assicuri non solo una pace duratura ma anche il pieno riconoscimento dei diritti e delle libertà democratiche di tutte le persone e le comunità che vivono nel Paese". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.