“Ci sono 27 inchieste aperte su come è stata gestita l’emergenza sanitaria covid in Lombardia. A riprova del fatto che in Lombardia non è andato tutto bene. Le responsabilità di Fontana indagato sulla vicenda dei camici verranno chiarite dalla magistratura, ma per me è gravissimo che su questa vicenda, come ammesso dal suo difensore, il presidente della Regione abbia mentito davanti ai cittadini. Mentre il 7 giugno aveva detto di non sapere nulla, il suo difensore oggi ha fatto sapere che invece si era attivato a maggio per sistemare il pasticcio di suo cognato. Aspetteremo i risultati dei processi e non useremo le inchieste per chiedere le dimissioni di Fontana. Anche perché la realtà della mala gestione dell’emergenza sanitaria parla da sola e parla già oggi, senza aspettare la conclusione dei processi: in Lombardia ci sono stati metà dei morti di tutta Italia, il più alto numero di morti di tutta Europa. Senza gli errori della Lombardia, l’Italia avrebbe avuto tassi di diffusione del virus e di morti pari a quelli della Germania. Fontana deve dimettersi perché non sta facendo nulla per essere pronti all’autunno con un sistema efficace di tracciamento, test e trattamento: mentre in Veneto stanno sperimentando un test rapido che da risultati in 7 minuti, in Lombardia servono ancora due giorni per avere i risultati di un tampone. Non esiste ancora un piano di test e tracciamento per la riapertura delle scuole. Fontana deve dimettersi perché il modello sanitario della destra, tutto incentrato sulla sanità ospedaliera con cure remunerative a svantaggio della cura della persona e della sanità di territorio, ha fallito e non c’è nessuna intenzione di cambiarlo. Noi continueremo a dare voce a tutti i limiti della gestione della sanità da parte della destra. I Lombardi hanno bisogno di risposte ora”.
Così la deputata dem eletta in Lombardia, Lia Quartapelle.