"Il Consiglio d’Europa è la principale organizzazione di difesa dei diritti umani in Europa. Tra i suoi atti che estendono e rafforzano i diritti delle persone, ce n'è uno che mi sta particolarmente a cuore: la Convenzione di Istambul, il più importante trattato internazionale per la prevenzione e la lotta contro la violenza degli uomini sulle donne.
Oggi, però, la Convenzione è sotto attacco: la Turchia, il Paese in cui è stata firmata, si è ritirata. In Ungheria, il Parlamento ne ha bocciato la ratifica e nel 2020 la Polonia, con l’allora ministro della Giustizia, ha annunciato di volersi ritirare. E al Parlamento europeo di Bruxelles non tutte le forze politiche hanno votato a favore della ratifica della Convenzione. Questo dimostra un clima non propizio per l’affermazione dei diritti delle donne.
Dopo la seconda metà del '900, che ha visto una fase di grandi conquiste in tema di diritti umani, oggi questi viviamo un enorme rischio di regressione e erosione. I diritti sanciti dalla nostra Costituzione, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dai trattati internazionali non sono più assodati e chi li difende è spesso percepito con fastidio ed è, a sua volta, obiettivo di attacchi. Penso ai movimenti delle donne, delle persone LGBTQIA+ come alle ONG che salvano le vite in mare.
Una deriva che non risparmia nessun paese, Italia compresa.
Anche il diritto umanitario internazionale è disatteso: quello che sta accadendo a Gaza, con oltre 15mila morti di cui il 70 percento sono bambini e donne e la distruzione sistematica di case, ospedali e scuole ne è l'esempio. Una guerra nella quale, a mio avviso, si stanno violando principi stabiliti dal diritto umanitario internazionale.
Battersi per il rispetto dei diritti umani, oggi, significa soprattutto battersi per la pace, per far tacere le armi, per il disarmo nucleare. Il rispetto dei diritti umani è un principio universale che vale ovunque e sempre, non ad intermittenza. I diritti umani non sono un optional e non sono negoziabili.
Come diceva Stefano Rodotà: “I diritti parlano, sono lo specchio e la misura dell’ingiustizia, e sono uno strumento per combatterla”.
E' questo che, oggi, ho voluto sottolineare nel mio intervento alla seduta straordinaria del Monitoring Committee dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.