“L’ostinazione di Lega e M5s nella nomina di Savona alla Consob, nonostante le sue numerose e palesi incompatibilità, conferma non solo la riluttanza di fondo al rispetto delle regole, ma anche la totale ostilità ed indifferenza del governo nei confronti delle politiche europee, che il Pd sta denunciando da tempo. In effetti, il ministro vive da mesi ormai da separato in casa a Roma, completamente isolato dai suoi colleghi che non vedono l’ora di liberarsene, ed è un fantasma a Bruxelles, assente su tutti i dossier europei più importanti e delicati. Ora, la gestione superficiale della vicenda e l’incertezza sulle conseguenze di una eventuale partenza di Savona dall’esecutivo - non si sa ancora se ci sarà un rimpasto, un interim o altro - denotano il clamoroso disinteresse del governo verso un ministero chiave, che è stato da sempre snobbato ed oggi potrebbe essere oggetto di soluzioni al ribasso. D’altro canto, la Consob non è un dopolavoro e la sua presidenza non può essere certamente utilizzata come soluzione di pensionamento anticipato, una sorta di quota 100 ad hoc, per il prof. Savona. Quanto sta accadendo è davvero inaccettabile. Il governo ci ripensi e torni indietro”.
Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee alla Camera.