A causa dell'emergenza Coronavirus, il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza risulta oggi essere gravemente compromesso. Per rispondere a questa emergenza e sollecitato da vari appelli, l’Intergruppo Donne, Diritti e Pari Opportunità, coordinato da Laura Boldrini, ha presentato un’interrogazione al ministro della Sanità, firmata da 26 deputate. L’obiettivo è quello di sollecitare Roberto Speranza affinché si faccia chiarezza sulle iniziative che il ministero vorrà mettere in campo per affrontare tempestivamente il problema. Oggi in molte aree del Paese gli accessi alle strutture ospedaliere sono stati limitati ai casi di assoluta urgenza e molti reparti sono stati riconvertiti al trattamento dei pazienti con Covid-19. Per quanto giusto e opportuno, tutto ciò provoca però la negativa conseguenza di impedire a molte donne di esercitare il legittimo diritto a interrompere volontariamente la gravidanza in sicurezza ed entro i tempi previsti dalla legge 194. Queste procedure mediche, a differenza di altre procedure mediche, non possono essere rimandate. Ecco perché chiediamo al ministro Speranza di favorire l’introduzione di protocolli che prevedano l'uso prioritario dell'interruzione farmacologica e la riduzione al minimo del ricorso all'ospedalizzazione, oltre a inserire il tampone Covid tra i prelievi pre-Ivg chirurgica e a consentire l’ammissione al trattamento di donne in gravidanza con amenorrea fino a sessantatré giorni invece che fino a quarantanove giorni”.
Così le deputate del Pd, Lia Quartapelle e Chiara Gribaudo, componenti dell’Intergruppo Donne, Diritti e Pari Opportunità e prime firmatarie dell’interrogazione.