“Rinnovo l’invito al governo ad intervenire immediatamente per risolvere la questione relativa alla scadenza delle moratorie su quasi 300 miliardi di euro di prestiti bancari che scadranno a giugno. C’è il rischio concreto che 2,7 milioni di imprese e famiglie vadano sull’orlo di un sostanziale dissesto finanziario e in base alle nuove norme europee sui crediti deteriorati vengano classificati in posizione di default. Sarebbe una tragedia per tutto il sistema. Il momento è drammatico anche se con la campagna vaccinale vediamo la luce in fondo al tunnel. Ma una volta messo in sicurezza il Paese dal punto di vista sanitario, dovremo proteggere cittadini e imprese che vivranno l’effetto lungo della crisi economica e sociale. Le nuove regole europee sono fuori dalla realtà e non tengono conto degli effetti devastanti che sta producendo la pandemia”.
Così il deputato dem, Umberto Buratti, della commissione Finanze.
“La Ue - aggiunge il parlamentare del Pd - deve dare un segnale immediato. Il premier Draghi ha l’autorevolezza per far sentire forte la sua voce. Non è un caso che nei giorni scorsi, in un’audizione alla Camera il presidente di ABI, Antonio Patuelli, abbia ribadito come sia essenziale prorogare le moratorie. In questo senso, riteniamo che la moratoria vada estesa almeno fino al al mese di aprile del prossimo anno. E lo stesso andrebbe fatto per Garanzia Italia, la misura straordinaria a supporto delle imprese colpite dall'emergenza Covid-19 per garantire liquidità e continuità alle attività economiche, e che scadrà 30 giugno 2021. Le moratorie sono uno strumento indispensabile per guadagnare tempo e dare respiro a chi è in difficoltà. L'emergenza non è ancora finita e rischiamo gravi shock improvvisi con il venir meno del sostegno pubblico. Lo Stato - conclude Umberto Buratti - deve accompagnare le imprese fuori dalla crisi finché non saranno in grado di ripartire da sole”.