“Preoccupa l’ultimo dato relativo al numero di contagiati nel nostro Paese, che sfiora ormai le 25mila unità. Abbiamo a disposizione, però, ancora un dato complessivo, mentre è quanto mai necessario in questo momento avere a disposizione i dati disaggregati relativi alle fasce 0-6, 7-12 e 13-18 anni, per comprendere quanto le dinamiche di contagio siano diffuse e varino per l’infanzia. Si tratta di dati importantissimi per poter agire in maniera strutturata e sensata, al fine di preservare i diritti e i bisogni dei più piccoli, a partire dalla possibilità di continuare con la didattica in presenza. La scuola nella sua dimensione fisica preserva la socialità, il gioco, l’apprendimento e la crescita basate anche sul confronto diretto, tutti elementi che sono mancati nel primo lockdown, con un impatto negativo sulla vita di bambine e bambini”.
Così i deputati dell’Intergruppo parlamentare Infanzia e Adolescenza, Paolo Lattanzio, Paolo Siani, Vittoria Casa, Rosa Di Giorgi, Gian Mario Fragomeli, Alessandro Fusacchio, Chiara Gribaudo, Rossella Muroni, Michele Nitti, Flavia Piccoli Nardelli, Lia Quartapelle, Luca Rizzo Nervo, Debora Serracchiani, Antonio Viscomi.
“L’inversione di tendenza dell’ultimo Dpcm - aggiungono - in cui si determina che le scuole del primo ciclo possano rimanere aperte, è un segnale positivo nei termini di una maggiore centralità dell’infanzia nelle scelte operate dal Governo. Tale disposizione deve essere assolutamente salvaguardata. Il segnale forte arriva anche dall’Europa, dove Francia e Germania, alle soglie di un nuovo vero lockdown, hanno evidenziato che le scuole dovranno rimanere assolutamente aperte; seguono l’esperienza irlandese che nel quadro del ‘mini-lockdown’ ha lasciato le scuole aperte. Questa decisione potrebbe essere fondata sul fatto che le scuole, dopo gli interventi di messa in sicurezza realizzati in questi mesi, sono luoghi sicuri e controllati. Ci auguriamo che il Governo possa salvaguardare l’apertura delle scuole, partendo proprio dalla fascia 0-6 e auspicando che possa farlo per tutti i livelli di istruzione”.