“La scelta di portare a Firenze l’originale in gesso della statua ‘Allegoria della Pace” di Canova custodita al Museo Nazionale di Kiev è non solo opportuna e lungimirante, ma anche necessaria, oltre che simbolicamente molto potente.
In queste settimane si è parlato di guerra, di armi, di bombe, e si è pensato poco a costruire le condizioni per un dialogo di pace che fosse veramente solido, e da cui potesse scaturire la fine del conflitto che tutti noi auspichiamo.
È chiaro infatti che, fatta salva la condanna definitiva ed assoluta dell’aggressione criminale mossa da Putin contro l’Ucraina, l’obiettivo della comunità internazionale deve essere, oggi più che mai, la ricerca di quelle condizioni che rendano possibile il cessate il fuoco immediato. Stiamo scivolando in un conflitto di cui non si vede la fine, in un pozzo profondissimo fatto di atrocità e disumanità.
Nel ringraziare dunque il sindaco Nardella dell’operazione bellissima che viene fatta con questo gesto simbolico basato sulla cultura, faccio mie le parole di Romano Prodi che, solo pochi giorni fa, proprio a Firenze, ricordava come senza un vero dialogo tra le superpotenze mondiali, a cominciare dagli Stati Uniti e dalla Cina, la crisi ucraina non si sarebbe mai risolta. Ed ha ragione Vittorio Sgarbi, curatore dell'esposizione, quando ricorda che in guerra alla fine perdono tutti, e l’unica cosa che trionfa è la distruzione materiale, umana, e morale.
Dobbiamo opporci a tutto questo. E che il messaggio parta proprio da Firenze, città di pace, è un fatto che mi riempie di profondo orgoglio e commozione”.
Lo dichiara Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.