“Sul tema della cybersecurity, il governo continua a litigare e a non fare nulla per difendere l’Italia,” così Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Partito Democratico, commenta il ‘nulla di fatto’ del Cdm di ieri e della riunione al vertice dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale sui ransomware. “È inutile – sottolinea Mauri - che l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale riconosca i ransomware come ‘principale minaccia’ per la sicurezza informatica del Paese, se poi non propone soluzioni concrete. Già nel corso della discussione alla Camera sul ddl sicurezza avevamo segnalato al governo l’urgenza di un intervento legislativo, avanzando due proposte precise e dimostrandoci pronti a un dialogo ampio e costruttivo. Nonostante questo, il governo, per mano di Mantovano e Frattasi, ha stoppato ogni possibilità di interlocuzione. E ancora oggi, dopo l’ennesimo nulla di fatto del Consiglio dei Ministri, l’esecutivo non propone soluzioni a uno dei problemi più urgenti che riguarda la sicurezza informatica dei cittadini e dell’intero sistema economico italiano. L’Italia non può permettersi di rimanere indietro sulla cybersecurity. Quando il governo deciderà di mettersi seriamente al lavoro, ci troverà pronti a collaborare per definire nuove norme e per individuare le risorse necessarie alla protezione informatica del Paese,” conclude Mauri.