“C’era una volta in questo Paese un partito che si chiamava Lega Nord e arrivò alla Camera urlando che Roma doveva uscire dalla vita dei territori del Paese. Con questo provvedimento la ‘fu Lega Nord’, che fino a qualche anno fa riempiva le aule del Parlamento gridando all’esigenza che Roma abbandonasse l’occhiuta attività di controllo dei territori, con il voto di questo articolo diventa improvvisamente la Roma napoleonica? Papalina? Borbonica? Cioè, un’entità statale che in maniera pervicace, occhiuta e pedante, si arroga il diritto di entrare nel merito dell’organizzazione di tutti gli enti della pubblica amministrazione, dai ministeri al più piccolo dei comuni. I deputati della ‘Lega fu Nord’ si ricordano di quando in quest’Aula facevano la morale e sui territori raccoglievano le firme per abolire i prefetti? Bene, con questa norma, la Lega, a quei prefetti che volevano abolire, sta dando in mano il potere di sindacare, di entrare nel merito, di controllare, l’azione di comuni, province e regioni. Non si può di giorno predicare di volere l’autonomia differenziata prevista dal Titolo V della Costituzione e di notte costruire una Pa che smonta la equi-ordinazione e l’autonomia organizzativa degli enti territoriali. Per questo il Pd, rimasto in Aula il solo vero autonomista, vota contro questo provvedimento”.
Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto sull’articolo 1 del Ddl Concretezza.