Il Ddl contro l’omofobia e la misoginia è ormai diventato una delle ossessioni di Matteo Salvini. Con i migranti e la legge Fornero, è entrato nella lista salviniana dei mali del Paese. Citato e attaccato quotidianamente, in ogni singolo comizio elettorale. E anche in questo caso, pura disinformazione e fake news: secondo lui in Italia ognuno può far ciò che vuole, essere chi vuole, amare chi vuole, riducendo le relazioni omoaffettive al buio delle stanze da letto - ‘lo Stato non deve entrare in camera da letto’ è il refrain salviniano -. Ma Salvini vada a spiegare allora alla coppia di ragazzi aggrediti in spiaggia a Cagliari che sono liberi di amare chi vogliono. O vada a chiedere al ragazzo di Pescara, a cui è stata fratturata la mascella per un bacio, se si sente libero di baciare chi vuole. O piuttosto chieda alla ragazza di Potenza, aggredita a pugni in faccia perché lesbica mentre passeggiava verso casa, se è davvero libera di essere sé stessa. E questi sono solo tre esempi di una lista lunghissima. Quindi Salvini consideri che speculare elettoralmente sulla vita e sulla dignità degli esseri umani non solo è vergognoso, ma è anche pericoloso. Ancora una volta però il Parlamento si è dimostrato ben più lucido di Salvini: il Ddl è già in discussione in Aula alla Camera, in cui verrà approvato non appena le scadenze di conversione dei decreti in materia di covid-19 e gli appuntamenti elettorali imminenti saranno passati.
Così Alessandro Zan, deputato Pd e relatore del provvedimento.