• 16/06/2021

“I numeri parlano chiaro, è in corso un forte aumento dei prezzi dei materiali per le costruzioni, a partire da quelli siderurgici, acciaio e ferro, ma anche polietilene, rame, petrolio, cemento. L'Ocse attribuisce tale dinamica dei prezzi all'impennata repentina della domanda del settore delle costruzioni in Cina che ha causato un effetto a cascata, soprattutto in Europa. Tali rincari mettono in difficoltà imprese, artigiani, famiglie, rischiano di frenare i lavori privati e pubblici e di rallentare la difficile ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti. Chiediamo dunque al governo quali urgenti iniziative intenda intraprendere per il rilancio dell'edilizia e per scongiurare il rischio che l'aumento indiscriminato dei prezzi dei materiali edili possa mettere a repentaglio i cantieri in corso, i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l'efficacia degli incentivi fiscali nel settore”. Lo dichiara Stefania Pezzopane, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio e responsabile nazionale dipartimento terremoto e ricostruzione, intervenendo alla Camera per il question time.

Nella replica affidata a Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, dopo aver dichiarato che il Pd giudica positivamente l'impegno del governo a contenere questa fiammata di prezzi, ha evidenziato come “la crescita del Pil superiore a quella attesa si sovrappone alla crescita della produzione industriale e manifatturiera, di cui l'edilizia è un traino, e gli investimenti pubblici e privati, con il superbonus del 110%, sono il motore di questa crescita. La crisi delle materie prime – ha proseguito Benamati - è più ampia e riguarda non solo il settore edilizio, però nell’edilizia questa variabile esogena sta per diventare un blocco di fermo lavori. Chiediamo quindi al governo di adoperarsi per assicurare la disponibilità di questi materiali, di sostenere le aziende che sono colpite da questa fiammata dei prezzi, che in alcuni casi ha anche un’ombra speculativa, e considerare che questo si riverbera anche sui tempi dei lavori. Quindi revisione dei contratti, ove possibile, adeguamenti periodici anche dei prezzari, e monitoraggio costante della situazione. In quest'ottica avrebbe senso anche l'allungamento dei termini del bonus del 110%. Infine il tema europeo: sarebbe fondamentale in questa fase semplificare le procedure per il recupero di queste materie prime, e non bloccare tutti su regole che non sono appropriate in questo momento”.