“La posizione del Ministro Cingolani sulla presenza, per almeno due anni, del rigassificatore galleggiante nel porto di Piombino, per come è stata posta, non è sostenibile e rischierebbe di aggravare la crisi economica ed occupazionale locale, bloccando ogni tentativo di rilancio”. Lo dichiara Luca Sani, deputato Pd, sulle parole del titolare del dicastero della Transizione ecologica, pronunciate in audizione presso la Commissione Esteri di Montecitorio.
“Siamo perfettamente consapevoli che l’attuale fase di emergenza energetica richieda la necessità di individuare fonti alternative di approvvigionamento del gas: occorre però una valutazione seria sulle ripercussioni sul territorio. Mi riferisco in primo luogo relative alla pubblica sicurezza ed alla tenuta del tessuto produttivo e sociale, per evitare che vengano compromessi settori vitali per l’economia locale come la funzione turistica del porto di Piombino. La città sta già pagando ritardi su interventi promessi, mai attuati e non più rinviabili: a cominciare dalla infrastrutturazione del territorio, dalle bonifiche e dall’annosa questione del polo siderurgico su cui la mancanza di una strategia tesa al rilancio da parte del Ministro Giorgetti non è più tollerabile”, prosegue Sani.
“A ciò mi permetto di aggiungere una riflessione proprio sul tema dell’energia: la Toscana da tempo ha posto la questione di una ripresa di interesse verso il polo geotermico storicamente attivo nella nostra regione come occasione per un potenziale incremento di produzione di energia elettrica, rispetto al quale, però, da parte del governo, non si sono fin qui registrate risposte degne di nota e di carattere meramente burocratico. Occorre perciò aprire un confronto tra governo, Regione, enti locali e parti sociali per la definizione di un accordo che tenga insieme le necessità di approvvigionamento energetico per il Paese e la crescita del territorio risolvendo, in primo luogo, le questioni irrisolte e sviluppando nuove opportunità”, conclude Luca Sani.