• 28/01/2020

“Oggi non c’è più, al governo, chi scambia la vendetta privata con la giustizia. O chi invoca la giustizia della delazione e del citofono, della caccia all’uomo, approfittando anche del silenzio complice dei suo alleati. Accanto a questa virtuosa discontinuità, registriamo una virtuosa continuità. I dati che il ministro ha fornito nella sua completa ed esaustiva relazione, ci consegnano un quadro del funzionamento della giustizia confortante. Un miglioramento iniziato alcuni anni fa e continuato in questa legislatura con politiche in continuità con quelle del ministero retto dal collega Orlando. Il rafforzamento delle assunzioni di personale di magistratura e di quello amministrativo hanno cominciato a produrre effetti visibili. Ad esempio con la spettacolare riduzione, -30%, del numero delle pendenze civili e la diminuzione dei tempi di durata media dei procedimenti. Bene poi il cambio di passo in tema di misure alternative e che si stia dando seguito alla fondamentale riforma del nuovo codice della crisi di impresa. Un quadro certo meno soddisfacente nel settore penale, dove alla diminuzione dei procedimenti nelle procure non si è realizzata anche quella nei tribunali e nelle corti d’appello, e sul quale occorrerà intervenire con coraggio, nella consapevolezza che una congrua riduzione dei tempi dei processi è l’unica condizione per risolvere il problema che oggi la prescrizione è chiamata in modo improprio a gestire. Servono riforme efficaci e destinate a durare nel tempo. Senza rinunciare alle nostre idee, principi e valori, intendiamo lavorare in modo costruttivo e leale in questa direzione”.

Così Alfredo Bazoli, capogruppo dem in commissione Giustizia alla Camera, intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole del Pd alla relazione annuale sulla giustizia del Guardasigilli, Alfonso Bonafede.