"Questa riforma non risponde alla domanda fondamentale dei cittadini: migliorare la giustizia. È, invece, animata da un intento punitivo verso la magistratura e da una visione populista che mina la cultura costituzionale della separazione dei poteri". Così Federico Fornaro, deputato democratico e componente dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo PD alla Camera, è intervenuto in Aula durante l'esame della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere.
Fornaro ha denunciato l’obiettivo dichiarato della maggioranza di “indebolire lo Stato di diritto e di colpire l’architettura costituzionale sancita nel 1948”. "La creazione di due CSM e un'Alta Corte rappresenta un modello indiscutibilmente meno forte e meno autorevole rispetto a quello basato su un unico CSM. Questa riforma è un grimaldello per ridurre l'autonomia e l’indipendenza della magistratura, pilastri fondamentali della democrazia". Fornaro ha poi stigmatizzato “l'assenza di una reale cultura costituzionale nella maggioranza. Siamo di fronte a un fatto senza precedenti nella storia repubblicana: il testo della riforma costituzionale, voluto dal governo, sarà approvato dal Parlamento senza alcuna modifica rispetto a quanto deliberato dal Consiglio dei Ministri. È una negazione dello spirito costituzionale, che richiede dialogo, ascolto e confronto con le opposizioni, specie quando si parla di regole che riguardano tutti". Fornaro ha infine ricordato che "la Costituzione non è proprietà della maggioranza di turno, ma patrimonio di tutti i cittadini. Modificarla è possibile, ma richiede un approccio rispettoso e condiviso, non azioni unilaterali che indeboliscono le fondamenta della nostra democrazia”.