“Una Relazione molto interessante, da rileggere con attenzione, che sprona il Governo e tutte le forze politiche a una nuova e moderna riforma dell'ordinamento penitenziario, capace tra l'altro di valorizzare ed estendere ciò che di positivo offre l’esperienza dell’esecuzione penale minorile in termini di limitatezza dell'intervento strettamente detentivo e di ampiezza della varietà delle misure alternative possibili”.
Lo dichiara Andrea Giorgis, sottosegretario alla Giustizia, commentando all'Università Roma Tre la relazione al Parlamento 2020 del Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
“La puntuale ed equilibrata Relazione del Garante, conferma la necessità di dare seguito a quello straordinario lavoro di analisi e di proposte che emerse dagli Stati generali dell'esecuzione penale, anche per garantire una più efficace tutela della sicurezza dei cittadini. Come dimostrano tutti gli studi condotti sul tema - prosegue Giorgis - i tassi di recidiva diminuiscono in maniera significativa quando ai condannati viene offerta la possibilità di espiare una pena, pur severa, ma collegata a un progetto di riabilitazione e di effettivo reinserimento sociale. Dare piena attuazione alla finalità rieducativa della pena, come prevede espressamente la Costituzione, si traduce insomma in un beneficio non solo per il condannato, ma per l'intera collettività”.