“Abbiamo chiesto alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, quali iniziative saranno adottate per incrementare gli organici delle strutture dell’esecuzione penale esterna, e a che punto sono le selezioni avviate. Riteniamo fondamentale potenziare questi uffici che consentono l'accesso alle misure alternative. Misure di civiltà, coerenti con spirito e lettera della Costituzione, tese alla rieducazione e al recupero delle persone che hanno sbagliato. Carceri umane dunque, dove i detenuti compiano seri percorsi riabilitativi, ma carcere come extrema ratio”. Lo dichiara Walter Verini, coordinatore in Antimafia del Comitato per la tutela dei giornalisti minacciati, intervenendo in Aula per il Question time.
Nella replica Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia, ha ringraziato la ministra per gli impegni assunti e ha evidenziato come “non è la prima volta che il Partito democratico fa un'interrogazione sulle misure alternative, perché crediamo molto nel valore e nel ruolo di queste misure, perché hanno un impatto molto positivo sull'intero sistema penale italiano. Riducono moltissimo la recidiva, e questo garantisce maggiore sicurezza; garantiscono una deflazione della popolazione carceraria; e infine offrono un ventaglio di sanzioni penali molto più articolate rispetto alla semplice scelta tra detenzione e domiciliari. Esprimiamo apprezzamento per il fatto che nella nuova riforma penale si vada in questa direzione, con un forte incremento di misure alternative. Ma dobbiamo rimuovere quegli ostacoli che ne impediscono il funzionamento – ha concluso Bazoli - anche attraverso l'incremento del personale e delle risorse a ciò dedicate”.