"Il lavoro compiuto in Commissione Giustizia sulla riforma dell'ergastolo ostativo è stato un fatto rilevante. Nella riforma è necessario innanzitutto rispettare i contenuti della sentenza della Suprema Corte, che ha ribadito fondamentali principi costituzionali della pena come recupero e reinserimento, dei percorsi trattamentali finalizzati alla rieducazione e del diritto di tutte le persone - condannate anche alle pene più dure - di sperare in una nuova vita fuori dal carcere.
Ugualmente da tutelare è la sicurezza dei cittadini, della società, l'esigenza che persone condannate per gravissimi reati di associazione mafiosa (anche se non collaboranti) possano accedere ai benefici con la certezza, tra l'altro, che non mantengano legami associativi, non continuando - dentro e fuori gli istituti di pena - a praticare attività e far parte della criminalità organizzata. Tutto questo per rispettare i principi dello Stato di diritto e insieme per rafforzare e non indebolire il contrasto alle mafie, sempre più pericolose e invasive.
Così, oltretutto, non si rischia di banalizzare e minimizzare il principio della collaborazione, che ha contribuito negli anni a grandi risultati e si rafforza la collegialità del lavoro degli stessi magistrati. Il lavoro svolto (per il PD in particolare da Carmelo Miceli) è per questo un risultato importante".
Lo afferma il deputato del Pd Walter Verini, componente della commissione Giustizia della Camera.