Contrasto alla sperequazioni socio culturali attraverso la strutturazione del Fondo per il contrasto alla povertà educativa. E’ questa, in sintesi, la proposta di legge depositata dai deputati del Pd Paolo Lattanzio e Michele Nitti. “Ci lavoriamo da oltre 8 mesi, auspichiamo che sia presto calendarizzata”, dicono. La pdl intende rendere strutturale dal 2022 il già esistente Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile non solo stabilizzandolo agli attuali 55 milioni, ma prevedendo anche l’istituzione di un fondo ad hoc, il “Fondo a contrasto della povertà educativa minorile attraverso le arti performative”, con una dotazione di 10 milioni di euro annui, finanziato anche da erogazioni liberali cui viene riconosciuto un credito di imposta. “La povertà educativa e la dispersione scolastica non sono qualcosa che si risolverà in pochi anni. È un tema entrato anche nel Pnrr. Per quanto riguarda il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, l’obiettivo principale è la sua stabilizzazione, per garantire stabilità a questo intervento, con la presa in carico definitiva da parte dello Stato di questi temi, anche rispetto alla prevenzione di nuove sacche di povertà educativa” ha spiegato Lattanzio. Per Nitti “durante l'analisi del Pnrr, abbiamo sottolineato in diverse occasioni il principio di orizzontalità, di trasversalità della cultura rispetto alle altre missioni. È fondamentale, infatti, che la cultura non sia legata esclusivamente alla digitalizzazione ma anche alla formazione, alla sostenibilità ambientale, all'infanzia, al turismo, e proprio in virtù della sua forza pervasiva, abbiamo voluto coniugare il tema delle arti performative a quello del contrasto alla povertà educativa. Un Fondo che attraverso il teatro, la musica, la danza alimenti una forte azione di contrasto alla povertà educativa può contribuire in modo efficace a sostenere processi di riattivazione delle dinamiche sociali, di inclusione, di sensibilizzazione culturale. Inoltre, nel ribadire la logica della partecipazione dal basso e dell'importanza di cementare il senso di comunità, abbiamo immaginato forme perequative che, a partire dal prezioso strumento dell'Art Bonus, possano ridurre alcuni squilibri territoriali e sociali che attualmente ancora persistono”. Il nuovo fondo, infatti, che nascerebbe subito come strutturale e con una dotazione di 10 milioni di euro, intende colmare la povertà educativa e favorire l’inclusione sociale avvicinando i ragazzi e le ragazze a ogni forma d’arte. “Per valorizzare progetti che portino la bellezza a chi vive in situazioni di disagio ma anche al contrario di portare questi ragazzi a fruire ciò che le città offrono dal punto di vista artistico e culturale, in un duplice movimento” ha spiegato Lattanzio. La proposta di legge, inoltre, vuole contrastare le sperequazioni socio-culturali ed economiche favorendo i territori più svantaggiati favorendo i soggetti privati che investano in territori regionali, provinciali e comunali. A ciò si aggiunge un azionariato popolare, o mecenatismo diffuso disarticolato dalla logica della remunerazione sulle produzioni, “per stimolare e rafforzare il senso di appartenenza alle istituzioni culturali di prossimità e lo spirito di comunità”, ha detto Nitti.
Lo comunicano in una nota i deputati del Partito Democratico Paolo Lattanzio e Michele Nitti, coordinatori dell’Intergruppo Parlamentare Infanzia a Adolescenza.