“Sulle intercettazioni mi preme innanzitutto chiarire che la riforma voluta dal ministro Orlando non ostacolava né le indagini, né metteva il bavaglio all’informazione. Questa fu la lettura data da alcuni solo per ragioni politiche, ma per niente suffragata dai fatti. E tuttavia, noi non siamo legati alle nostre proposte come se fossero delle bandierine da piantare. Certo, per quanto ci riguarda è stato un errore sospendere l’entrata in vigore della riforma Orlando impedendole di produrre i suoi effetti, ma siamo comunque aperti al dialogo e al confronto anche su questo tema. Per noi è però importante arrivare ad una legge che tenga insieme l’esigenza delle indagini, anche e soprattutto attraverso lo strumento spesso decisivo delle intercettazioni, e il diritto alla privacy delle persone. Troppo spesso finiscono sui giornali spezzoni di intercettazioni che non c’entrano nulla con i fatti oggetto delle indagini. Bisogna trovare un modo per evitare che questo continui ad accadere. Ecco perché è importante che si arrivi a condividere un intervento normativo che permetta di distinguere in modo chiaro, tra i contenuti intercettati, ciò che è importante per le indagini da ciò che è estraneo ad esse”. Lo dichiara il vice capogruppo democratico alla Camera Michele Bordo.