“Per prima cosa voglio ringraziare tutti i colleghi dei gruppi di maggioranza che hanno lavorato incessantemente per trovare una soluzione unitaria. Questa mozione contiene impegni estremamente importanti. Per prima cosa non è accettabile che venga convertito il decreto legge n.121 che fa riferimento alla decisione della Commissione europea su Alitalia-Ita prima che questa decisione sia conosciuta dal Parlamento. Il secondo impegno che chiediamo al governo è sulla tutela dei circa settemila lavoratori di Alitalia che non transiteranno in Ita, chiediamo strumenti di sostegno al reddito e percorsi per salvaguardarne competenze e professionalità. Su questo, ringraziamo il ministro Orlando per l'impegno che sta mettendo per trovare una soluzione per questi lavoratori”.
Lo dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto della mozione su Alitalia-Ita.
“Chiediamo – prosegue l'esponente dem - che venga aperto il tavolo nazionale per il trasporto aereo, perché purtroppo ci sono anche altre crisi aziendali oltre a quella di Alitalia. Quarto impegno, chiediamo che Ita partecipi ai bandi che farà l'amministrazione straordinaria per la cessione delle attività della manutenzione. Ma soprattutto chiediamo che Ita apra una trattativa con le organizzazioni sindacali. Serve una sana concertazione, attraverso gli strumenti della contrattazione collettiva. Del resto il Presidente Draghi non più di due settimane fa all'Assemblea di Confindustria ha detto che occorre preservare buone relazioni industriali perché assicurino equità, pace sociale e produzione. Esattamente il contrario di quello che succede in Ita da due mesi a questa parte. Lo scontro operato da Ita sta, invece, producendo effetti nefasti, le assunzioni non si stanno facendo e difficilmente il 15 ottobre Ita sarà in grado di far volare gli aerei su cui si è impegnata nel piano industriale”.
“Il governo – conclude Gariglio - deve svegliarsi dal torpore e far applicare la norma che prevede l'applicazione delle condizioni minime del contratto nazionale del lavoro in ambito aeroportuale, e far sì che le assunzioni in Ita vengano fatte nel rispetto delle leggi europee e nazionali. Dovrebbe essere ovvio ma a quanto pare tanto ovvio non è”.