"In commissione Antimafia abbiamo con ogni mezzo dato conto e cercato di prevenire attacchi ai sistemi strategici pubblici e privati da parte della criminalità informatica, ma soprattutto abbiamo dato conto del rischio fortissimo che la criminalità informatica si potesse saldare con la criminalità mafiosa italiana, dando cosi la possibilità alle mafie di sferrare un attacco durissimo allo Stato". Lo dichiara il deputato del Pd, Paolo Lattanzio, membro della commissione parlamentare contro le mafie. Lattanzio, che ha redatto un documento approvato all'unanimità in commissione Antimafia, su infiltrazioni mafiose in epoca Covid, con eventuali rischi di cyber attacchi in Italia a strutture sia pubbliche che private, prosegue: "Dobbiamo essere rigorosi e scientifici - cosi come ribadito anche dal segretario del Pd Enrico Letta - e proprio un approccio scientifico è stato portato avanti e sottoposto alla commissione Antimafia e al Governo, sotto forma di emendamenti e interrogazioni, e rappresenta una delle preoccupazioni fondamentali del Partito Democratico, ossia quella di prevenire le infiltrazioni mafiose nei fondi del Pnrr e proteggere il perimetro di sicurezza nazionale anche dal punto di vista cibernetico all'interno del quale le Agenzie delle Entrate ed altre strutture strategiche per lo Stato rischiano di essere particolarmente vulnerabili".
"Siamo l'unico partito che si è occupato di questo tema - conclude Lattanzio - e continueremo a farlo con prevenzione grazie a nuovi strumenti e nuove risorse a disposizione degli inquirenti, motivo anche per il quale abbiamo depositato una interpellanza urgente nei giorni passati che ha l'obiettivo di sollecitare il Governo a rendere sempre più interconnesse le banche dati fra le forze di polizia, in modo che tutte le forze dell'ordine possano operare in un regime di totale trasparenza e collaborazione reciproca".