“In questi giorni la commissione Cultura si è trovata ad affrontare e a portare all'attenzione dell'Assemblea ben tre provvedimenti, tutti espressione di quel terzo livello di istruzione e formazione che da anni regola il sistema culturale del nostro Paese. Pochi giorni fa il testo unificato sul pre-ruolo universitario, quello di oggi sulle lauree abilitanti, l’ultimo la prossima settimana sugli istituti tecnici superiori. L'insieme di questi provvedimenti dà una manifestazione tangibile di quel lavoro di modernizzazione del Paese che si sta svolgendo nel solco delle riforme richieste dal Recovery Plan. Il disegno di legge approvato oggi facilita le modalità di accesso ad alcune professioni regolamentate, e assicura un più veloce inserimento nel mercato del lavoro. Le difficoltà di applicazione non mancheranno, anche da parte degli ordini, ma noi saremo vigili”.
Lo dichiara Flavia Piccoli Nardelli, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, a margine della dichiarazione di voto svolta in Aula.
“Questa proposta di legge – prosegue l'esponente dem - introduce la possibilità per gli ordini professionali di rendere i corsi di laurea abilitanti anche in un secondo momento su propria decisione. Senza liste chiuse dunque, ma prevedendo una norma aperta. L'approvazione di questa riforma rappresenta un doveroso passo avanti anche per l'introduzione di un meccanismo premiale che di fatto obbliga gli atenei a rispettare la normativa. Il testo riconosce un ruolo essenziale agli ordini professionali, garanti del corretto percorso di tirocinio, e ne riconosce l'importanza del ruolo svolto e che continuano a svolgere per garantire la qualità delle prestazioni professionali, per curare il continuo aggiornamento degli iscritti e per tutelare la professione. Anche per questo consideriamo l’adesione degli ordini un elemento imprescindibile per arrivare ad una laurea abilitante. Non mi nascondo che non tutte le criticità sono state risolte, lavoreremo perché lo siano in futuro”.
“L’intento della legge – conclude Piccoli Nardelli - è di rendere più duttile il nostro sistema educativo, di adattarlo all'evoluzione socio economico. Una valorizzazione intelligente e dinamica delle professioni è dunque necessaria e l’investimento nella formazione è strategico. Per questo abbiamo votato convintamente a favore della legge”.