“Se avessimo aumentato di 2.500 unità il numero degli ispettori del lavoro, attualmente fermi a quota 2.100, avremmo potuto ridurre gli infortuni di circa il 3% e raggiungere finalmente gli standard raccomandati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). Ma non basta: sarà fondamentale superare la frammentazione attuale e istituire una regia unica nazionale che coordini obiettivi, strategie e condivisione dei dati. Solo così potremo affrontare davvero, tutti insieme, la piaga degli incidenti sul lavoro”.
Sono state queste alcune delle riflessioni che Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, ha proposto nel corso dell’iniziativa “Un lavoro in sicurezza – Prospettive sulla sicurezza sul lavoro tra prevenzione e innovazione”, promossa da Talentia e I-Com, a cui hanno partecipato anche Stefano Da Empoli e Giovanni Marconi.
Gribaudo ha sottolineato la necessità di promuovere una vera cultura della sicurezza, rafforzando la formazione e coinvolgendo attivamente lavoratori e lavoratrici. “Sarà importante – ha sottolineato – investire anche nella tecnologia, che può rappresentare uno strumento concreto per introdurre misure preventive capaci di salvare vite umane”.
“È interessante – ha aggiunto – come nella discussione sia stato affrontato anche il tema della salute mentale nei luoghi di lavoro: un aspetto troppo spesso trascurato. Ridurre gli orari, ripensare le pause, garantire il diritto alla disconnessione e prevenire ogni forma di molestia sono stati elementi centrali per un lavoro davvero sicuro e dignitoso. Cambiare le condizioni di lavoro in Italia è possibile: questa è la strada da percorrere”.